mercoledì 14 gennaio 2009

Consorzio pubblicitario Repubblica-Rcs


 "“L’'allarme lanciato dal Comitato di Redazione de La Repubblica a seguito della nascita del consorzio pubblicità sul web tra Gruppo Espresso-La Repubblica e Rcs-Corriere della Sera, è sacrosanto. La crisi, che pur va affrontata e presa di petto, non può costituire un alibi per aggirare regole e contratti". Prende così duramente posizione Paolo Butturini, segretario dell'’Associazione Stampa Romana.

"Il Cdr de La Repubblica ha infatti posto due temi fondamentali  - continua Butturrini - il rapporto con gli organismi sindacali e la commistione fra pubblicità e informazione. L’'allergia degli editori per il confronto col sindacato è cosa nota, ma ricordiamo ai gruppi coinvolti che il mancato rispetto dell’articolo 34 del contratto vigente si configura come comportamento anti-sindacale, passibile di denuncia civile a norma dello Statuto dei Lavoratori. Un atteggiamento, quello del gruppo Espresso-La Repubblica, ancor più grave visto lo stato di agitazione dichiarato dalla consulta sindacale dell’'Associazione Stampa Romana in tutte le testate del Lazio.

Altrettanto delicato, in quanto investe la qualità dell’'informazione e la sua credibilità verso i cittadini, il tema del rapporto fra pubblicità e notizie, specie sul web, che è notoriamente frequentato dalla fascia più giovane della popolazione. In assenza di una normativa apposita, che andrà al più presto discussa, devono valere le regole del contratto che impongono la netta distinzione fra inserzione e articolo giornalistico e un limite di ingombro ben preciso. La scorciatoia del riempire le pagine di annunci è miope e poco lungimirante: un eccesso di pubblicità non può che allontanare i navigatori e creare disaffezione proprio nel momento in cui c'è bisogno dell’esatto contrario".


Germana Brizzolari

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