domenica 19 febbraio 2012

Hodja e gli usignoli persiani


Un giorno, Nasreddìn Hodja, in preda alla fame, si intrufolò nel giardino di un tizio e, dopo essersi arrampicato su un albero carico di albicocche, si accingeva a mangiarsene qualcuna. Il padrone, accortosi della cosa, si precipitò in giardino: «Si può sapere chi diavolo sei e che cosa stai facendo sul mio albero?». Rispose Nasreddìn: «Perché ti adiri con me? In fondo, non sono che un semplice usignolo appollaiato tra i rami di un albero». «Se sei un usignolo», replicò il padrone brandendo un bastone con fare minaccioso, «sentiamo come te la cavi a gorgheggiare!». Nasreddìn cominciò a emettere suoni incomprensibili. «E questo me lo chiami gorgheggiare?», disse il tizio. «Sono un usignolo persiano», rispose Nasreddìn, «e non è colpa mia in Persia gli usignoli gorgheggiano così». 
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