domenica 17 febbraio 2013

Qui e ora


Sette anni fa Mattia Torre e Valerio Mastandrea debuttavano proprio all’Ambra Jovinelli  (Piazza Guglielmo Pepe 43 /47)  con il fortunato monologo "Migliore". Ora tornano - fino al 3 marzo - sullo stesso palcoscenico con un’altra pièce, con accanto Valerio Aprea. "Migliore" raccontava la metamorfosi di un uomo buono diventato ‘cattivo’, a cui la vita sorride. Un apologo dei tempi moderni con uno sguardo ferocemente disincantato. "Qui e ora" è un ritratto corrosivo a due voci della nostra realtà, dove lo scontro che apre lo spettacolo è solo l’avvisaglia di una rivolta alle porte… 

Un incidente avvenuto in una strada secondaria di un’isolata periferia romana, vicina al grande raccordo anulare, completamente deserta, senza passanti, né case, nei campi, nel nulla. Due grossi scooter dopo l’impatto: il primo ribaltato, conficcato a terra, il secondo irriconoscibile, un disastro di lamiere ancora fumanti.Un incidente spettacolare. A terra, a pochi metri l’uno dall’altro, due uomini sulla quarantina; il primo immobile, potrebbe essere morto, l’altro piano muove un piede, a fatica si alza. Anche il primo apre gli occhi. Avrebbero bisogno di aiuto, ma non lo avranno; avrebbero bisogno di cure, ma i soccorsi non arriveranno prima di un’ora e mezza. Intorno a loro, per loro, niente e nessuno. Scene: Beatrice Scarpato, Costumi: Alessandro Lai, Luci: Luca Barbati 

"In un paese dove se fai un incidente con qualcuno, a parità di torto o di ragione, quello è già un tuo nemico, “Qui e ora” racconta lo scontro tra due individui sopravvissuti a un incidente, nella sfiduciata attesa dei soccorsi, che infatti non arrivano - dice Mattia Torre-. Nel loro scontro si esprime il cinismo e il senso di lotta dell’Italia di oggi, un Paese in cui la cattiva amministrazione finisce per generare sfiducia non solo dei cittadini verso le istituzioni, ma anche tra cittadini e cittadini, in un clima sempre più teso e violento, che trova il suo apice nella grande città". Nell’ora e dieci di attesa dei soccorsi, che è il tempo teatrale della vicenda, “Qui e ora” racconta un ansiogeno, violento, comico duello metropolitano tra due uomini che hanno bisogno di cure e non ne avranno, e che pur essendo entrambi vittime della ferocia dei nostri tempi, si riconoscono come nemici: il primo ha di sé l’immagine di un uomo straordinario, ma non lo è; l’altro saprebbe accontentarsi della propria ordinarietà, ma non lo farà". 

L’AUTORE

Mattia Torre, sceneggiatore, autore teatrale e regista italiano, è co-sceneggiatore del film Piovono Mucche di Luca Vendruscolo. Nel 2003 il suo monologo In mezzo al mare con Valerio Aprea vince al Teatro Valle di Roma la rassegna “Attori in cerca d’autore”. Con Ciarrapico e Vendruscolo scrive la serie TV Buttafuori e, dal 2007, la prima, la seconda e la terza stagione di Boris, per Fox Italia. Con gli stessi autori, scrive e dirige Boris - il film. Per Dalai editore ha pubblicato la raccolta di monologhi In mezzo al mare (2012) e il libro 456. 

I PROTAGONISTI 


Dal suo esordio in teatro Valerio Mastandrea – nato a Roma, classe 1972 – è noto al cinema come sul palcoscenico per la sua intelligenza scanzonata. La notorietà comincia quasi per caso dal salotto mediatico del “Maurizio Costanzo Show”. Sul grande schermo approda nel 1994 con “Ladri di cinema” di Piero Natoli. Ha lavorato con "quasi" tutti i registi del cinema italiano: da Giovanni Veronesi (“Viola bacia tutti”) a Daniele Vicari (“Velocità Massima”), passando per Francesca Archibugi (“Domani” 2001), Guido Chiesa (“Lavorare con lentezza”), Ettore Scola (“Gente di Roma”), i Manetti Bros (“Piano 17”), Paolo Virzì (“N - Io e Napoleone”). Dopo l’amaro affresco de “Il Caimano” di Nanni Moretti, Mastandrea si cala nelle atmosfere blues di “Notturno Bus” di Davide Marengo, poi in “Un giorno perfetto” di Ozpetek, nella commedia “Ex” di Fausto Brizzi. All'inizio del 2010 è protagonista nel film di Virzì “La prima cosa bella”, che gli vale il David di Donatello come Miglior Attore. L’ultima stagione lo ha visto in “Romanzo di una strage” di Marco Tullio Giordana, fino ai più recenti “Gli equilibristi” di Ivano De Matteo e “Il comandante e la cicogna” di Silvio Soldini. Fuori dalla scena, ha firmato sotto lo pseudonimo di Valerio Mastofranco e insieme allo scrittore Francesco Abate, il romanzo “Chiedo Scusa”, pubblicato da Einaudi. 


Valerio Aprea ha debuttato in teatro nel ’92. E’ stato diretto da Gigi Proietti nel “Dramma della gelosia”, dall’omonimo film di Ettore Scola. Nel 2001, con Arnoldo Foà, ha recitato ne “Il Vantone” di Pasolini. Nel 2003 è interprete di “In mezzo al mare” il primo monologo di Mattia Torre, pubblicato nel 2012 da Dalai Editore. In televisione è nel cast di “Buttafuori”, miniserie per Rai3 scritta dallo stesso Torre, insieme a Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, mentre dal 2007 interpreta uno dei tre ‘sceneggiatori’ della serie culto ‘Boris’, scritta sempre dai tre autori. Dello stesso anno la prima partecipazione alla trasmissione di Serena Dandini, ‘Parla con me’ su rai3. Nel 2011 è tra i protagonisti di “Boris. Il Film” di Torre-Ciarrapico-Vendruscolo e “Nessuno mi può giudicare” di Massimiliano Bruno.
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