martedì 3 marzo 2015

Der Golem - Concerto del Gabriele Coen Quintet


“Gabriele Coen è compositore e interprete di uno dei più entusiasmanti esempi di Nuova musica ebraica, capace di combinare una profonda conoscenza e un sincero rispetto per la tradizione, con un eccezionale intuito comunicativo e sensibilità immaginifica. All’avanguardia, eppure fermamente radicatonella tradizione, il progetto “Jewish experience” esprime passione,integrità e un’impeccabile arte interpretativa.” John Zorn

Giovedì 5 marzo, alle 22, presso "Il cantiere" (via Gustavo Modena 92, a Roma), il "Gabriele Coen Quintet" (Gabriele Coen al sax soprano e clarinetto, Pietro Lussu al pianoforte, Marco Loddo al contrabbasso, Luca Caponi alla batteria, Francesco Poeti alla chitarra elettrica) sonorizza dal vivo Der Golem, il film muto - del 1920 - di Paul Wegener. Una pellicola che rappresenta l'antefatto del film del 1915, andato perso, terza rappresentazione girata da Wegener sul tema e unica ad essere sopravvissuta. L'opera è considerata uno dei capisaldi dell’Espressionismo Tedesco, ed ha ispirato la figura di Frankestein e di tutta la letteratura fantascientifica sulla robotica, fino a Isaac Asimov.

Nel XVI secolo la comunità ebraica di Praga è sistematicamente vittima di pogrom (sollevazione popolare anti-semita). Per proteggere il suo popolo dai soprusi, il rabbino Jehuda Löw infonde la vita in una creatura di argilla, il Golem, mediante antichi rituali magici. L'enorme mostro antropomorfo risponde agli ordini del suo creatore, ma la sua incontrollabile forza rende arduo controllarlo. Quando la creatura si innamora si scatena nel ghetto la caccia al Golem: basta toglierle il pendaglio applicato dal rabbino per farla tornare un ammasso inerte di argilla. Saranno dei bambini ad riuscire nell'intento....

Gabriele Coen “Jewish Experience” è la prima band italiana prodotta da John Zorn per la Tzadik, l'etichetta discografica newyorkese di Marc Ribot, Frank London, David Krakauer, Uri Caine, ma anche Steve Lacy, Lou Reed e Laurie Anderson. Sassofonista, clarinettista, compositore, Coen si forma musicalmente prima alla Scuola di Musica Popolare di Testaccio, poi frequenta i seminari di Siena Jazz dove incontra importanti interpreti del suo strumento (Steve Lacy, Dave Liebman). Figlio d’arte - suo padre Massimo è stato violinista - è interprete  di sassofono contemporaneo con il quartetto d’archi “I Solisti di Roma”. Negli anni Novanta fonda i “Klezroym”, formazione italiana di musica klezmer con la quale è tra i divulgatori in Europa della tradizione musicale popolare ebraica reinterpetata in chiave jazzistica.  Cinque gli album: “Klezroym” (1998), “Scenì” (2000), “Yankele nel ghetto” (2002), “Klezroym” (2003), “Venticinqueaprile” (2006),  poi la colonna sonora del film di esordio di Emanuele Crialese “Once We Were Strangers” (1997), l’esperienza teatrale di “Saccarina cinque al soldo” di e con Ascanio Celestini (2001), le tre stagioni televisive come in-house band della trasmissione “Dove osano le quaglie” (dal 2002) con Antonello Dose e Marco Presta. 


Nel 2004 fonda il quartetto “Gabriele Coen - Atlante sonoro” (Lussu, Loddo, Caponi) con il quale pubblica due dischi “Duende” (2004) e “Alhambra” (2006), sempre per l’etichetta CNI, due lavori nei quali propone un inedito e personale incontro tra il jazz e la world music, fondendo le diverse tradizioni musicali ebraica, mediterranea, balcanica e il jazz contemporaneo, affiancando la produzione di composizioni originali alla reinterpetazione di materiale tradizionale. Per il cinema realizza - in collaborazione con Mario Rivera - le colonne sonore dei film “Notturno Bus” di Davide Marengo (2007) e “Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio” di Isotta Toso (2010). L’incontro con Mario Rivera matura anche nella produzione musicale per il teatro con il “Satyricon” di Renato Giordano con Michele Placido e Giorgio Albertazzi (2007).

Nel 2005 fonda il quintetto “Gabriele Coen Jewish Experience” con il quale pubblica l’album “Golem” per l’etichetta Alfamusic, raggiungendo una nuova maturità espressiva nel proporre il materiale musicale ebraico in chiave jazzistica che lo porterà all'incontro con John Zorn a New York nell’estate del 2010.
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