sabato 25 luglio 2015

A Santiago con Celeste


Il racconto di un viaggio lungo trecento chilometri, 11 giorni, due paia di scarpe e una sciarpa. Un percorso in cui l'autrice parte con uno zaino pieno e torna con uno zaino vuoto. Un cammino, quello descritto da  Giuseppina Torregrossa in "A Santiago con Celeste" per Nottetempo, in cui tutti partono in un modo e tornano un po’ più nuovi.

Da Roma a Santiago, in treno, molto a piedi, (ma qualche volta anche in taxi), dormendo nelle foresterie dei conventi, in ambigui alberghetti dalla pareti colorate (ma spesso dotati di SPA), il pellegrinaggio a Santiago di una scrittrice italiana che demitizza e rimitizza il cammino a Compostela attraverso i suoi passi e quelli della sua amica Celeste. Celeste non dorme mai, parla continuamente, mangia chili di frutta e cammina sempre più veloce, ma poi, alla fine, l'autrice e Celeste si ritrovano insieme a Santiago (ma ci sono ancora 4 km da fare fino al santuario). L'intervallo temporale di quando si parte e quando si torna, che diventa, come spesso fa il tempo, un intervallo spirituale, sentimentale e fisico.

L'AUTORE
Giuseppina Torregrossa, medico e scrittrice, è autrice di diversi romanzi. Il libro che l’ha fatta conoscere è Il conto delle minne; il suo ultimo lavoro è La miscela segreta di casa Olivares. Con nottetempo ha pubblicato Adele.

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