venerdì 15 luglio 2016

La classe scomparsa


“L’ispettore scolastico entrò nell’Istituto alle otto in punto. La porta d’ingresso era spalancata. Percorse il corridoio lucido senza incontrare anima viva, ma aveva la sensazione che qualcuno lo spiasse di nascosto.”

Un ispettore scolastico come un detective poliziesco; racconti come puntate di una serie tv; la penna di un docente da anni nel mondo della televisione per un libro colto e avvincente: La classe scomparsa (di Giuseppe Feyles per Manni Editore) parte da un’ispezione non può svolgersi, perché non c’è il preside, non ci sono gli insegnanti, non ci sono gli alunni né alcuna loro traccia: c’è soltanto padre Albino, che consegna all’ispettore un pacco di temi il cui titolo è, forse, “Le cose non sono come appaiono”. In effetti, in quella scuola, tutto è rarefatto, improbabile, surreale: proprio come il contenuto di ciascun tema.

Ma attraverso questi temi Germinario, come un detective, tenta di svelare il mistero della scuola fantasma, e alla fine firma la sua relazione: niente più sovvenzioni ministeriali per l’Istituto, ma tanto quel documento al Ministero non arriverà mai.

L'AUTORE

Giuseppe Feyles è nato a Torino nel 1956. Dopo la laurea in Filosofia ha insegnato per dieci anni nei licei. Dal 1984 lavora nel settore televisivo, come autore e regista dapprima per la Rai (radio e tv), poi - dal 1991 - per Mediaset. E' stato direttore di Retequattro, poi di Iris e Top Crime.

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