Fino al 20 gennaio, all'Eliseo Off (via Nazionale 183, a Roma), in scena "Diario di una casalinga disperata", con Carla Ferraro e Mauro Santopietro per la regia di Ferdinando Ceriani. Quante sono le mogli che cercano di assomigliare a quelle fotografie dei rotocalchi con la donna di casa che si sveglia al mattino, fresca e felice, prepara la colazione alla famiglia, scarica la sua nidiata davanti alla scuola per precipitarsi, di nuovo, a casa a passare, piena di passione, la nuova lucidatrice sull'immacolato pavimento della cucina? Milioni, forse, ma ben poche sono le donne che in quel modello possono e vogliono riconoscersi.
Tra queste Bettina Balser, protagonista di questa storia, liberamente ispirata al best seller "Diary of a Mad Housewife", di Sue Kaufman. Quarant'anni dopo la sua prima apparizione in America, Bettina è ancora icona di un’epoca e di un movimento - quello femminista - che a fine anni '60 muoveva i suoi primi passi, e che oggi si è forse perso nelle maglie intricate del conformismo. In una messinscena che dà ampio spazio alla fantasia e al grottesco, la protagonista - Tina per gli amici - torna a parlarci di sé, delle sue nevrosi e del suo rapporto con gli uomini, il marito, l’amante, lo psicologo, tutte facce di un unico corpo (e infatti rappresentati dallo stesso attore, Mauro Santopietro, in una girandola di virtuosismi): quello del maschio secolare che, da sempre, tenta di relegare la donna in un ruolo di secondo piano, sempre pronta, però, a soddisfare i suoi desideri sessuali: “Ehi, Tina... che ne diresti di una bella rotolatina nel fieno?”