Il capolavoro di Luigi Magni a quarant'anni dalla famosa versione di Gigi Proietti. Con Giorgio Tirabassi e Carlotta Proietti; regia Giancarlo Fares
La commedia di Gaetanaccio torna in scena a quarant’anni esatti dal debutto al Teatro Eliseo (via Nazionale 183. Prima assoluta martedì 19 febbraio alle 20; in scena fino al 10 marzo). Ispirata a un personaggio realmente esistito a Roma, Gaetano Santangelo detto appunto Gaetanaccio, burattinaio ambulante che sulle spalle trasportava il suo castello di marionette per le vie, le piazze e all’interno dei palazzi della nobiltà romana, dove spesso era chiamato per rallegrare feste e banchetti, è una piacevole commedia musicale che - anche grazie alla presenza dei musicisti in scena - evoca la dimensione onirica, favolistica del testo.
Siamo nella Roma papalina; alla soggiogazione del povero e alla paura si oppone il carattere indolente, giocoso e spavaldo di un popolo che con gli abusi del potere ha sempre convissuto. E così l’irriverente e gradasso Gaetanaccio, innamorato di Nina, anch’essa attrice in cerca di fortuna, condivide con lei la sorte, ritrovandosi davanti al bivio del compromesso. Come in tutte le sue opere, Magni dipinge una Roma che riesce a far convivere amore e cinismo, ironia e poesia. Nei 12 brani che compongono l’opera sono narrate le vicende del protagonista e della comunità di teatranti che, a causa del divieto che proibisce ogni tipo di rappresentazione, patiscono la fame costretti a inventarsi la vita.
"Sono proibite alle donne le vesti attillate perché invereconde, la vaccinazione delle creature perché diabolica e l’innesto delle piante, perché alterando il disegno armonico del creato, è contronatura. Ma, soprattutto, vengono soppresse tutte quelle presunte attività culturali che, quando va bene, non servono a gnente".
Questo è un estratto del prologo, e quando Gaetanaccio risponde al messo, viene legato e circondato da 4 gendarmi. Le bastonate che subisce per le sue parole sono le stesse che popolano le storie dei suoi burattini. La presenza di Giorgio Tirabassi e Carlotta Proietti nei ruoli dei protagonisti rappresenta una continuità con l’allestimento storico dello spettacolo, allora diretto e interpretato da Gigi Proietti, autore anche delle musiche insieme a Piero Pintucci, oggi riarrangiate da Massimo Fedeli. Un cast di giovani attori arricchisce lo spettacolo, così come i costumi realizzati da Santuzza Calì e i cinquanta burattini che popolano la scenografia di Fabiana di Marco. Regia di Giancarlo Fares.