Presentati oggi i risultati del progetto “M.I.MO. – Merci in Movimento”, lo studio sulla distribuzione urbana delle merci della filiera agroalimentare a Roma. Il progetto, realizzato dalla Federlazio e cofinanziato dalla Camera di Commercio di Roma , è stato svolto attraverso interviste alle imprese del settore agroalimentare che tutti i giorni attraversano la zona ZTL del Centro storico di Roma. In pratica, è stato chiesto di indicare le maggiori criticità ed inefficienze riscontrate quotidianamente.
La "fotografia" che emerge è di un'inefficienza dell'attuale sistema di distribuzione delle merci, che si può misurare in termini di mancata sincronizzazione del processo di trasporto, a causa del massiccio ricorso al trasporto in proprio (il 66%) con oltre 2.665 veicoli merci, dell'elevata frequenza degli spostamenti (27.000 veicoli commerciali), dell'utilizzo quasi esclusivo di veicoli a gasolio (90%), di mancanza di effettivo utilizzo delle piazzole di carico/scarico delle merci (il 75% le utilizza raramente o mai).
La Grande Distribuzione Organizzata (GDO) dell’area romana è caratterizzata da un elevato numero di operazioni giornaliere di ricevimento delle merci (mediamente 26 operazioni/giorno di scarico delle merci), per un totale di circa 6 ore dedicate ogni giorno al ricevimento dei prodotti presso il punto vendita. A Roma per la sola GDO ogni giorno avvengono oltre 10.000 operazioni di scarico. Proprio le criticità e le sempre maggiori difficoltà che quotidianamente incontrano le imprese hanno spinto Federlazio a promuovere questo studio, rivolto alla realizzazione di un Piano Merci per Roma Capitale.
Lo studio indica una possibile road map (percorso) che preveda regole chiare, durature e condivise sulla base di un modello caratterizzato da carichi ottimizzati, motorizzazioni a minore impatto ambientale, tracciabilità dei mezzi e dei carichi, interoperabilità dei sistemi tecnologici, efficienza e sostenibilità del sistema urbano. Una soluzione immediatamente attuabile è rappresentata dallo Scalo di San Lorenzo, secondo il concetto di distribuzione centralizzata ottimizzata attraverso un Centro di Distribuzione Urbana (CDU) ove sia possibile realizzare l’ottimizzazione della capacità di carico e dei percorsi per il singolo veicolo.
Gli impatti attesi sono: la riduzione della congestione del traffico urbano, delle emissioni inquinanti e dell’occupazione degli spazi comuni, la riqualificazione del tessuto urbano, il miglioramento delle condizioni dei lavoratori di tutta la filiera logistica, la riduzione dei costi del trasporto. “Abbiamo realizzato questo progetto per rispondere alle esigenze delle aziende che entrano quotidianamente nel centro storico di Roma e per gli operatori finali della filiera – ha dichiarato il Vicedirettore Generale della Federlazio, Luciano Mocci -. Il nostro auspicio è che grazie a questo studio il Comune possa prendere spunto dalle nostre proposte per realizzare al più presto un sistema più efficiente di accesso alla Ztl con benefici estesi non solo agli operatori del settore ma anche a cittadini e turisti”.
Massimiliano Gatto