“In cerca delle Sirene -Improvvisazioni per sassofoni e loops elettronici" è il frutto di una ricerca trentennale di suoni e melodie per un dialogo penetrante, ma mai esplicito. Opera incompiuta di frammenti che si riflettono nel vissuto emotivo di chi ascolta". Così si racconta Nicola Alesini, compositore e sassofonista, da sempre attento ricercatore di nuove sonorità nell’ambito della tradizione mediterranea. Il prossimo appuntamento con le sue performances è fissato per stasera al Teatro Keiros (via Padova 38, a Roma); lì l'autore proporrà l'adattamento di un lavoro composto per il Positano MITH Festival, già eseguito su un'imbarcazione che intorno alla mezzanotte si aggirava lungo la costiera amalfitana.
Nicola, cos’è “In cerca delle Sirene”?
È un po’ il filo della mia ricerca sonora: dagli esordi cerco di evocare, più che descrivere, gli archetipi melodici del canto mediterraneo, gli stilemi recuperati, decomposti e ricomposti, del nostro canto del Sud. Il mio viaggio, i paesaggi sonori che qualche anno fa mi hanno portato sulle rotte di Marco Polo a vagheggiare i motivi e le fascinazioni che da Ovest portano a Est, oggi mi conducono verso una ricerca di accostamenti onirici, di flussi di coscienza. Conosciamo il Viaggio di Ulisse e allo stesso tempo fa parte della nostra cultura anche l’Ulisse di Joyce. Eccomi dunque a raccontare, a dipingere “altri” paesaggi sonori sul filo della memoria……Singhiozzi o sussurri più tenui che graffiano il cuore…
Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di musica jazz, ma anche popolare, ambient e world music..
Cerco di fondere i suoni con altre forme d’arte (parola, gestualità e immagine), anche per creare magia e suggestione onirica; anche le mie composizioni spaziano dal lirico al graffiante, sempre, però con un linguaggio volutamente essenziale e comunicativo.
Hai lavorato con musicisti del calibro di Glen Velez, Hans Joachim Roedelius, David Sylvian, Roger Eno, David Thorn, Harold Budd, Steve Jansen, Richard Barbieri, Alessandra Celletti. E Sylvian ha inserito due tuoi brani nel suo doppio album antologico “Anything and nothing”.
Sì, sono artisti eccezionali, che mi hanno dato tanto, anche se la mia sonorità personale – mi dicono – rimane sempre riconoscibile, visto che il mio obiettivo è di puntare dritto al cuore dell'ascoltatore e trascinarlo in un viaggio lontano dalla quotidianità.
Germana Brizzolari