"Roma caput chiropraticae". Migliaia di professionisti da tutto il mondo si sono infatti dati appuntamento dal 24 al 26 giugno al Melià Roma Aurelia Convention Center di Roma (cerimonia di apertura giovedì 24 giugno alle ore 16.30 in via degli Aldobrandeschi, 223) per una tre giorni dedicata a incontri e dibattiti sulla disciplina. Attesi migliaia di partecipanti provenienti da oltre 20 Paesi. Il convegno internazionale, che arriva dopo quello europeo di maggio ad Alghero, conferma il sempre maggior interesse del nostro Paese nei confronti della chiropratica. Un successo di numeri che riguarda sia gli operatori che i pazienti . E che ha portato, nel 2007, al riconoscimento della chiropratica come professione sanitaria primaria, grazie all’articolo 335 della Finanziaria 2008.
“In Italia c’è ancora tanta ignoranza sulla nostra professione. Tuttavia sono sempre di più gli studenti di medicina interessati alla chiropratica, che si rivolgono a noi per informazioni e consigli – dice John Williams, presidente dell’Associazione italiana chiropratici (Aic) –. Purtroppo ad oggi l’unico consiglio che possiamo dare loro è quello di andare a studiare all’estero, perché in Italia, nonostante la legge, ancora non è stato istituito l’Ordine dei chiropratici”. Con il convegno di giugno, spiegano gli organizzatori, l’Italia dimostra di non essere più fanalino di coda dell’Europa in questo campo. “Negli ultimi anni, in Italia, si è assistito a un vero e proprio boom della medicina manuale. Basti pensare – continua Williams – che solo una trentina di anni fa il numero dei chiropratici in Italia si poteva contare sulle dita delle mani. Oggi l’associazione italiana chiropratici vanta centinaia di membri”.
Per maggiori informazioni www.parkerseminarsitaly2010.it
“In Italia c’è ancora tanta ignoranza sulla nostra professione. Tuttavia sono sempre di più gli studenti di medicina interessati alla chiropratica, che si rivolgono a noi per informazioni e consigli – dice John Williams, presidente dell’Associazione italiana chiropratici (Aic) –. Purtroppo ad oggi l’unico consiglio che possiamo dare loro è quello di andare a studiare all’estero, perché in Italia, nonostante la legge, ancora non è stato istituito l’Ordine dei chiropratici”. Con il convegno di giugno, spiegano gli organizzatori, l’Italia dimostra di non essere più fanalino di coda dell’Europa in questo campo. “Negli ultimi anni, in Italia, si è assistito a un vero e proprio boom della medicina manuale. Basti pensare – continua Williams – che solo una trentina di anni fa il numero dei chiropratici in Italia si poteva contare sulle dita delle mani. Oggi l’associazione italiana chiropratici vanta centinaia di membri”.
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