Sono decine i cronisti che hanno perso la vita per fare il proprio lavoro. L'ultima vittima è Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza il 15 aprile. Per celebrare la giornata mondiale dell'informazione, il 2 maggio alle 21, alla Biblioteca Nazionale di Roma (a Castro Pretorio), un incontro sul rischio di fare informazione, ricordando i giornalisti uccisi in Italia da mafia e terrorismo e tutti quelli che hanno perso la vita mentre raccontavano di guerre e conflitti lontani. Il recital, inedito, ''Uno scandalo italiano, storia di Cosimo Cristina, suicidato da Cosa Nostra'', è scritto ed interpretato da Luciano Mirone; gli attori Vittorio Viviani e Paola Minaccioni ricorderanno le altre vittime. Lo spettacolo è ad ingresso libero.
Cosimo Cristina aveva 25 anni, era corrispondente dell'Ora, raccontava i segreti della mafia. Fu assassinato a Termini Imerese nel 1960. Primo degli otto cronisti uccisi dalla criminalità organizzata in Sicilia nel Dopoguerra, non ha ancora avuto giustizia. La serata è’ promossa da Ossigeno per l'Informazione, Biblioteca Nazionale Centraledi Roma, Associazione Stampa Romana e Libera, con il sostegno di FNSI, OdG, Articolo21, UNCI, Associazione Giornalisti Europei, da Sud, Facoltà Lettere e Filosofia Università di Roma Tor Vergata.
Il recital apre il programma di celebrazioni del 3 Maggio, Giornata Mondiale dell'Informazione decretata dall'ONU. In Italia le celebrazioni avranno altri due momenti centrali: a Roma il 3 maggio, alle 10, con un convegno sul tema “Nord Africa: l’'informazione più forte dei regimi. Persone, lavoro, democrazia, diritti”, presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Corso Vittorio Emanuele 349), e a Genova il 28 maggio, con la quarta Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi dalle mafie e dal terrorismo, organizzata
dall'Unione Nazionale Cronisti Italiani.