giovedì 20 novembre 2008

Mutilazioni genitali femminili: in Italia 6mila bambine a rischio


Domani in Campidoglio, nella sala del Carroccio, verrà presentato un workshop dal titolo: "Mutilazioni genitali femminili. Che fare?"
"Abbiamo organizzato un tavolo di lavoro per coordinare le buone pratiche e le esperienze che esistono sul territorio nella lotta alle mutilazioni genitali femminili (MGF). I dati sono inquietanti: l'Italia è uno dei Paesi membri dell'Europa con il più alto numero di donne infibulate". Lo dichiarano l'eurodeputato Roberta Angelilli, rappresentante del Forum europeo per i minori e delegato del sindaco di Roma per i diritti dei minori, e il consigliere comunale Federico Rocca.
Secondo gli ultimi dati Istat sulla presenza di donne straniere residenti in Italia al dicembre 2007, si contano 67.988 donne provenienti da Paesi a tradizione scissoria e quindi potenzialmente a rischio (Egitto, Ghana, Costa D'Avorio, Eritrea, Burkina Faso, Etiopia, Camerun, Somalia, Guinea, Sudan, Kenya, Sierra Leone, Niger, Mali, Repubblica Centrafricana). Di queste donne, circa 40mila sono state già sottoposte alla pratica di infibulazione e ogni anno, 6mila bambine, tra i 4 e i 12 anni, rischiano di essere sottoposte a questa pratica illegale.

Le comunità provenienti da questi Stati sono concentrate soprattutto nelle grandi città del nord (Milano, Torino, Bologna) e a Firenze e Roma. Nel Lazio, vivono circa 29mila donne provenienti dall'Africa e di queste, circa 10 mila provengono da Paesi nei quali è diffusa la pratica delle mutilazioni genitali femminili. A Roma e provincia, nello specifico, le donne a rischio mgf sono circa 8.500. Angelilli e Rocca hanno ribadito: "Abbiamo chiesto all'Unione Europea di fare la propria parte per sostenere i nostri obiettivi. A tal proposito vale la pena ricordare che il programma Daphne mette a disposizione circa 110 milioni di euro contro la violenza sulle donne".
Al convegno parteciperanno anche il professor Aldo Morrone, primario dell'ospedale San Gallicano e presidente dell'IISMAS, Ingrid Bellander-Todino, responsabile del programma Daphne dell'UE, Grazia Passeri, presidente dell'associazione Salvamamme-salvabebè, Cristiana Russo, dell'Ugl-Sei, Ahmad Giampiero Vincenzo, presidente dell'associazione Intellettuali musulmani italiani, Maryan Ismail, presidente dell'associazione Donne in rete per lo sviluppo della pace.

Germana Brizzolari
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