lunedì 13 luglio 2009

“Tosca” alle Terme di Caracalla


Una grande foto aerea di Roma, stampata sul palcoscenico inclinato, con i luoghi della fatale storia evidenziati in rosso: Sant’Andrea della Valle, Palazzo Farnese, Castel Sant’Angelo. È la visione spettacolare, sul fondale antico delle Terme di Caracalla, che accoglierà da domani fino al 6 agosto gli spettatori di Tosca. Dopo vent’anni d’assenza, tocca all’eroina più famosa di Giacomo Puccini l’onore di aprire la pagina lirica della stagione estiva del Teatro dell’Opera: saranno nove le rappresentazioni del titolo che nel 1937 inaugurò la rassegna entrata nel cuore dei romani e della platea internazionale e nel 1900 aveva debuttato al Teatro Costanzi.

Con l’Orchestra e il Coro del Teatro, preparato da Andrea Giorgi, una compagnia di voci di grande classe, nella quale spiccano il soprano Micaela Carosi come Floria Tosca, il tenore Fabio Armiliato come Cavaradossi (nel 1989 vi esordì due volte, nello stesso ruolo e nello stesso luogo) e il basso Giorgio Surian come Scarpia. Sul podio, maestro concertatore e direttore, Paolo Olmi. Prima di accedere agli spalti, il pubblico troverà una sorpresa speciale: venticinque costumi di Tosca realizzati e visti all’Opera e a Caracalla dagli inizi del Novecento ai giorni nostri, che resteranno esposti fino al 9 agosto. L’iniziativa curata dall’Archivio Storico, la prima di una serie di mostre in preparazione, conta sull’ospitalità e sulla collaborazione della Soprintendenza dei beni archeologici.

Il tragico triangolo tra la sensuale e devota cantante, il pittore patriota e il barone capo della polizia pontificia si sviluppa in un nuovo allestimento che il regista Franco Ripa di Meana ha immaginato segnato dall’acqua e dal fuoco e da un finale inconsueto: Tosca non muore suicida gettandosi dagli spalti di Castel Sant’Angelo. Ma assieme all’amato, appena fucilato, annega nel Tevere, testimone della loro passione e delle vicende di Roma sotto il potere temporale dei Papi. L’opera in tre atti si svolge durante la restaurazione borbonica seguita all’effimera repubblica romana proclamata dalle truppe napoleoniche al volgere del XVIII secolo. Il libretto di Giuseppe Giacosa e di Luigi Illica si ispira al dramma di Victorien Sardou.

Edoardo Sanchi, Silvia Aymonino, Agostino Angelini creano scene, costumi, disegno luci. Virginia Todisco, Valter Borin, Giovanni Meoni si alternano nei panni dei protagonisti. Il Sagrestano è interpretato da Roberto Abbondanza e Carlo Di Cristoforo, mentre Alessandro Svab è Angelotti, Mario Bolognesi è Spoletta. Alessandro Battiato, Angelo Nardinocchi con Antonio Taschini e Riccardo Coltellacci si presentano nel ruolo di Sciarrone e del carceriere. Marta Pacifici è il Pastorello. Partecipa il Coro di Voci Bianche di Roma dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e del Teatro dell’Opera, diretto da Josè Maria Sciutto.

Le recite (sempre alle nove di sera) martedì 14, mercoledì 15, giovedì 16, venerdì 17, martedì 21, mercoledì 22, giovedì 30 luglio, martedì 4 e giovedì 6 agosto.

Germana Brizzolari
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