mercoledì 23 marzo 2011

Flamenco sperimentale a Roma


Il Flamenco sperimentale, la nuova concezione andalusa di 'abbinare' le sonorità flamenche ad opere letterarie di successo,.arriva in Italia: Caterina Costa debutta a Roma con 'Mis ojos en tu mirada', lo spettacolo scritto e diretto dalla ballerina e coreografa del programma Rai 'Ballando con le Stelle'. Appuntamento al Teatro Cassia dal 23 al 26 Marzo con quattro personaggi femminili, reali e dannati: Zelda Scott Fitzgerald e Frieda von Richthofen, Eva e Bernarda Alba, tratte dalle pagine di Giovanni Verga e Federico García Lorca. Tra le collaborazioni di spicco quella con Franco Castellano e il ballerino Marc Aurelio. In scena oltre 10 ballerini per le coreografie di Jose Ruiz, Caterina Costa, Dario Carbonelli e Lara Ribichini, proiezioni video e musiche originali dal vivo di Javier Navarro e Pasquale Ruocco.

Lo spettacolo è un collage inedito di storie d’amore, follia, libertà e seduzione che si consumano al ritmo del Flamenco. Attraverso simboli come il fuoco, la preghiera, il libro, si compone l’inno alla femminilità e all’erotismo. Il tema trattato nel titolo si materializza: lo sguardo di ogni donna si riconosce in quello delle altre mostrandone la comune identità femminile, fatta di tenacia, resa, vulnerabilità e infinita forza. È notte. La pioggia incessante affonda nel terreno. Le prime note si levano alte. Una vecchia porta di casa cede al vento, insistente come l’uomo che emerge dal buio. Le donne lo guardano. Qualcuna sorride, qualcuna arrossisce, qualcuna brucia, ma è sempre la stessa donna. “Danza – le sussurra lui – ti prego, danza”.

CHI SONO:
Zelda Scott Fitzgerald , moglie bellissima e dannata dell’autore de “Il Grande Gatsby”,incarna la bellezza, il talento e il dramma della malattia (la schizofrenia). Zelda è il fuoco, il destino, ma anche la bellezza ignara di sé e la vita promessa e spesso non concessa dall’America degli anni ’20. Ad interpretare questo personaggio, nel solco della malattia tra fantasmi, specchi e follia, Caterina Lucia Costa.

Bernarda Alba, liberamente ispirata all’opera teatrale di Federico García Lorca, è invece l’incarnazione della volontà, la volontà di una vita migliore per sé e per le proprie cinque figlie senza però tradire la propria identità. Bernarda Alba, vedova e passionale, è una madre che non si annulla nel ruolo e trova il suo senso nella libertà e nella condivisione. Una madre moderna, che riesce a stare in equilibrio tra i ruoli che la società le richiede e la donna che pulsa dentro di lei.

La terza donna è Frieda von Richthofen, la moglie di David Herbert Lawrence, autore di “L’amante di Lady Chatterley”, ironica e vitale, capace di grandi slanci amorosi e di infinita crudeltà, rappresenta la libertà di scelta femminile al di là delle convenzioni. Frieda è una donna consapevole, che non rivendica il diritto al piacere perché lo considera naturalmente suo, e non rinuncia ad esso nonostante le costrizioni che lo sguardo maschile impone. Anche lo sguardo maschile, infatti, è inserito nella narrazione delle quattro storie, ma in maniera inedita: non è l’unico e assoluto punto di vista sulla realtà, ma solo uno dei tanti.


Eva, l’attrice dell’omonima novella di Giovanni Verga, è la seduzione pura, l’erotismo innato del femminile, esprime il potere femminile allo stato primordiale, le cui movenze, “gli occhi arditi” e i capelli biondi compongono l’immagine della donna voluta perché inaccessibile, e amata in quanto irraggiungibile.

Ogni donna proviene o è ritratta in un diverso paese (Stati Uniti d’America, Spagna, Costa Azzurra, Messico, Italia) e rappresenta un modo di vivere e di riscattare, o pagare, le proprie scelte. Così ogni storia è carica di temi minori o appena accennati, e utilizza simboli primordiali (la luna, l’acqua) o della contemporaneità (il denaro, l’abbigliamento, il trucco) per superare la narrazione singola e raccontare l’universo femminile: "Nei miei occhi il tuo sguardo è un inno alla femminilità e all’erotismo come energia vitale, capace di produrre grandi cambiamenti, che possano finalmente scardinare i falsi miti ed i luoghi comuni sul femminile che ne paralizzano la crescita e la realizzazione".
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