Paolo e Cristina, 35 anni, vivono insieme da tre e non si sono mai separati. Per fine agosto Cristina ha deciso di passare a Rimini, insieme alla amiche del cuore, l’ultima settimana prima del grande rientro. Una novità che Paolo accoglie con entusiasmo: potrà fare tutto quello che nella convivenza non gli è più consentito. Mangiare salumi, guardare film horror, dormire con l’aria condizionata accesa. Tutto sembra andare secondo i piani quando Paolo si accorge di avere un dirimpettaio di pianerottolo che non aveva mai incontrato: un arzillo settantenne di origine armena, con una strana luce negli occhi ghiaccio da husky, e un pinscher nano davvero vorace. I due si scambiano battute, piccole informazioni di vita quotidiana, si piacciono.
I propositi di Paolo sono però destinati al fallimento fin dal primo giorno, quando gli piomba in casa Laura... Scandita dal trascorrere dei sette giorni della settimana, la vicenda di Paolo diventa via via più complicata, per arrivare alle scoperte finali.
"La settimana prima del rientro” è il romanzo d’esordio (casa Editrice "ilmiolibro.it", del Gruppo editoriale L’Espresso) di Fabio Clemente: giornalista, autore, sceneggiatore cinematografico e televisivo romano. L'autore ha una scrittura asciutta, usa il linguaggio diretto, simile al parlato. E' riflessivo, con grandi tratti ironici. Sette giorni lontano dalla routine. Un sogno per scoprire i sentimenti e l'eterna lotta tra il bene e il male, nell'attesa e nella speranza che "Abbiamo tutti bisogno di essere unici per qualcun altro". Una settimana che cambierà per sempre le vite dei protagonisti.
“In quei sette giorni… avevo deciso di concedermi il più grande black-out tecnologico della storia. La parola On sarebbe rimasta senza significato, la tele mi avrebbe coadiuvato soltanto come schermo per vedere tutti i film che amavo… il cellulare acceso solo la sera, per l’orario dei saluti e delle coccole stabilito con Cristina. Il resto del tempo potevo leggere, freddarmi con il potentissimo condizionatore ma, soprattutto , non fare niente che non fosse solo esclusivamente ciò che desideravo fare.”
