Il premio Nobel della Pace 2009, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, probabilmente attaccherà lo Yemen, dove si sono scoperte cellule di Al Qaeda; poco tempo fa, invece ha aumentato il numero dei soldati americani in Afghanistan (altre 30mila unità). Scelte ritenute giuste dal gotha internazionale.
Chissà cosa sarebbe successo se invece le stesse operazioni le avesse operazioni belliche le avesse intraprese l'ex presidente George W. Bush: frotte di pacifisti in piazza, titoloni negativi sulla stampa nazionale ed internazionale, bandiere della pace sventolane ad ogni balcone, fiaccolate compunte. Oggi niente. Il giudizio sulla politica militare, evidentemente, non dipende dalle azioni poste in essere, ma da chi le compie.
Per inciso, Obama, mister president, in occasione del G8 tenutosi a L'Aquila lo scorso 8 luglio, tra le macerie della chiesa di San Marco si commosse dicendo: "Cosa posso fare per restaurare questa bellissima chiesa?", mentre la first lady, Michelle, voleva "adottare" S. Maria Paganica.. A tutt'oggi nessuno stanziamento dall'amministrazione statunitense (nè da quella cinese e giapponese, per la verità), mentre sono arrivati tre milioni di euro dalla Germania (per la chiesa del paese di Onna), cinque dalla Regione Veneto, 3,2 dalla Francia (chiesa del Suffragio). La Russia "attende i documenti dall'Italia" e la Spagna "conferma il proprio impegno". Vedremo.
Germana Brizzolari