domenica 14 febbraio 2010

Diego Provenzano, un Personal Trainer per il corpo e l'anima


Un buon Personal Trainer è un istruttore che riesce a far emergere, nell'allievo, quell'unicità fisica e mentale che caratterizza ogni persona e che invece è spesso ricoperta da maschere e sovrastrutture esterne. Il tutto, ovviamente, deve essere eseguito basandosi su basi mediche e scientifiche, senza però tralasciare il buon senso e l'armonia. Diego Provenzano, istruttore di fitness, presenter e - appunto - personal trainer - da anni si dedica all'aggiornamento e alla formazione di questo tipo di professionisti. E oggi scrive un libro sull'argomento, "Un Personal Trainer per il corpo e l'anima", edito da Città del Sole Edizioni. 
I suoi vogliono essere consigli "semplici", alla portata di tutti, ma anche un modo per riscoprire i propri desideri...
E' importante cercare di non essere burattini, ma individui consapevoli delle proprie azioni - e delle reazioni che queste scatenano - aiutandoci con lo studio e la tecnica, ma anche con la tradizione e la passione. Quindi non è necessario intraprendere necessariamente un'attività fisica "professionale", con macchinari o in super-palestre, può essere più che sufficiente andare a correre, magari all'aria aperta - se non nevica, preferibilmente... - o nuotare, o, ancora camminare velocemente ogni volta che si può.






Semplicità anche nell'alimentazione, rifuggendo da diete complicate e controproducenti... 
Le è mai capitato di pensare: "Oggi ho proprio voglia di 80 gr di proteine, 25 di grassi, meglio se insaturi e 55 di carboidrati"? Non è più frequente che le venga in mente un bel piatto fumante di spaghetti o una caprese o l'arrosto che faceva sua nonna, con le patatine? Ecco: non facciamoci trascinare dal conformismo e dallo "scientificismo", chiamiamolo così: mangiamo poco e spesso, bevendo molto, anche quando non si avverte la sete, coloriamo le nostre insalate (sempre all'inizio dei pasti), con il giallo (peperone, mais), l'arancione (carote), il rosso (pomodori), l'indaco (la cipolla di Tropea), il bianco (finocchi)... fa bene per le vitamine presenti e per l'umore. La pasta non fa male/ingrassare, è la quantità da tenere sott'occhio, mentre la frittura deve essere una rarità, ricordarsi di alzarsi da tavola mai completamente sazi e che sarebbe opportuno cenare alle 20, perchè il fegato è un po' la Cenerentola dei nostri organi: va a letto presto.





Nel libro traspare - come in questa intervista, d'altronde - una scanzonata ironia...
Era proprio il mio intento, un percorso per "alleggerire" i temi profondi che si trattano. Spero che non si fraintenda e si scambi per presunzione...
No, assolutamente, infatti il capitolo che ho preferito è "Da atleta a larva". Nel libro sfata molti luoghi comuni, dall'eliminazione della "pancetta" con migliaia di addominali alla perdita di volume muscolare con allenamenti aerobici...
Negli anni mi è capitato di ascoltare veramente di tutto, che io catalogo come "voci di corridoio", come l'allenamento diverso a seconda se l'allievo sia uomo o donna, oppure se abbia più o meno di 65 anni; purtroppo rientra in un modo di fare fitness molto commerciale, rivolto al business, come il proliferare di nomi anglofoni, per rendere ogni volta nuovo e maggiormente appetibile un programma di allenamento.

E l'anima?
Un corretto e completo programma di allenamento coinvolge il corpo, la mente e lo spirito in un vortice di continui adattamenti e cambiamenti. Impariamo ad accettarci e ad accettare gli altri per quello che sono, senza dare consigli spesso non richiesti o inutili o addirittura nocivi. Tizio è vegetariano? Buon per lui? Caia mangia carne a quattro palmenti? Bene. Siamo onnivori, quindi, se la dieta non è portata ad un'esasperata selezione di alimenti e fa star bene la singola persona, va rispettata, consigliando al limite l'intervento di un medico nutrizionista scrupoloso, che bilanci le eventuali carenze. Soprattutto, amiamo: noi stessi e gli altri.

Germana Brizzolari

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