Una mostra, un sito, una APP per SmartPhone, spot e filmati per raccontare i “nuovi romani”. Si tratta del progetto multimediale ‘"Romani d’'Europa’. Nuovi Romani, nuovi Italiani, nuovi Europei", l'’integrazione sociale degli stranieri dai paesi "“neo-comunitari"” attraverso il valore condiviso del lavoro, appena presentato in Campidoglio alla presenza di Roberta Angelilli, vice presidente del Parlamento Europeo, Federico Rocca, delegato di Roma Capitale ai Rapporti con le Istituzioni Europee, Carlo Tosti, amministratore delegato di ATAC, Massimo Tabacchiera, presidente dell’'Agenzia Roma Servizi per la mobilità, Egidio Sangue, direttore Fonditalia, Veronica Marica, presidente dell’'Associazione culturale Makenoise, Paolo Fantauzzi, autore delle storie del progetto e dei fotografi che hanno realizzato i reportage.
Il progetto racconta esperienze significative di lavoro di cittadini “neocomunitari”: storie, persone, che attraverso il proprio lavoro a Roma si sono integrati e sono diventati “nuovi romani”, contribuendo concretamente alla crescita ed allo sviluppo della città. Il progetto ‘Romani d'’Europa’ intende migliorare la percezione che gli italiani hanno nei confronti degli stranieri provenienti dagli ultimi Paesi entrati nell’Unione Europea (Bulgaria e Romania (2007) e Ungheria, Rep. Ceca, Slovacchia, Malta, Lituania, Estonia e Lettonia (2004), attraverso la conoscenza delle lor storie di lavoro presenti in Italia. Il progetto intende far conoscere le loro storie individuali e, attraverso queste, le loro storie. Sono stati illustrati i servizi e le attività di Roma Capitale in favore degli immigrati, in particolare “neocomunitari”.
“"Per i nuovi europei - ha dichiarato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno - deve valere il principio costituzionale che considera il lavoro un dovere e un diritto, un fondamento del vivere civile della vita economica sociale della nazione e un elemento di accrescimento personale e familiare, oltre a rappresentare la chiave d’accesso al nostro Paese, al suo sistema legislativo, culturale e linguistico. ‘Romani d'’Europa’ ha il merito di raccontare storie di integrazione legate al lavoro nelle sue varie e molteplici forme. L’'auspicio è che il messaggio veicolato dalla campagna, migliori la percezione che gli italiani hanno nei confronti dei nuovi europei”".
"“L'’Ufficio Europa, istituito dal sindaco Alemanno per la gestione dei rapporti con l’'Unione Europea e con i “nuovi europei”, sviluppa e sostiene il Progetto la cui finalità é la valorizzazione di questi nuovi cittadini di Roma - ha dichiarato il delegato del sindaco ai Rapporti con l’'Unione Europea, Federico Rocca - attraverso le immagini e i racconti di alcuni di loro, la comunità dei “Romani d'’Europa” esce finalmente dall'’anonimato dei sondaggi e delle statistiche regalandoci una nuova prospettiva di una realtà romana spesso poco conosciuta proprio perché, tranne alcune eccezioni, non ha mai rappresentato una “emergenza” per la città di Roma, quanto piuttosto un proficuo e spesso silenzioso processo d’integrazione con la nostra società e cultura”".
Molti immigrati provenienti da paesi entrati negli ultimi anni nell'’Unione Europea sono tra quelli che offrono al nostro Paese un contributo maggiore in termini di sistema produttivo e sociale, in particolare nei settori dell’'edilizia e dell'’industria pesante per gli uomini e nei servizi domestici per le donne. E sono anche quelli che per tradizioni, cultura, religione, sono più vicini a noi, al nostro modo di vivere, alla nostra visione del mondo. Gli ultimi entrati a far parte dell’Unione Europea, ovvero i rumeni (2007), rappresentano per vicinanza linguistica e culturale la prima comunità straniera nel nostro paese (circa 850mila stimati da Caritas, di cui il 53% sono donne). Secondo la Caritas inoltre il 9% dei rumeni che vivono in Italia è proprietario di una casa, il 90% ha un reddito medio mensile di 1.030 euro e la loro presenza contribuisce per 2,3 miliardi di euro al Pil nazionale.