Nasreddìn era, all’epoca, un bambino di otto anni. Mentre si ciondolava per strada, ai piedi di un minareto, sopraggiunse l’ora della preghiera canonica. A quel punto, dall’alto del minareto, il muezzin lanciò, con voce altisonante, l’appello alla preghiera. Nasreddìn alzò gli occhi e, rivolto al muezzin, disse: «Non so come tu abbia fatto ad arrampicarti in cima a questa specie di albero senza rami, ma adesso, se vuoi scendere, cavatela da solo e non spaccarmi i timpani!».
Angelo Iacovella