martedì 25 giugno 2013

Protocollo Cremlino, di Mark Halter, a Massenzio


“Chi conosce il Birobidzhan, la repubblica autonoma ebraica creata nel 1932 da Stalin, in Siberia, sul fiume Amur, di fronte alla Cina? Nella mia cerchia di conoscenze, nessuno. lo stesso, che pure ne avevo sentito parlare, la credevo scomparsa da tempo. E invece una sera, a Mosca, con mio grande stupore, vedo un telegiornale che racconta della visita ufficiale del presidente della Federazione russa Dmitrij Medvedev a ... Birobidzhan. Non credo ai miei occhi: c'è una delegazione, di cui fanno parte anche due rabbini, ad accoglierlo. Insieme visitano la sinagoga e assistono a un matrimonio ebraico. In questo inizio di XXI secolo, il Birobidzhan esiste ancora e la sua lingua ufficiale è lo yiddish, la mia lingua madre!"

Giugno 1950, la commissione McCarty interroga un’attrice di nome Maria Apron, accusata di essere entrata negli Stati Uniti con un passaporto falso e di aver assassinato un agente segreto americano in Unione Sovietica. Per difendersi, Maria non ha altro che i propri ricordi e li userà, nei cinque giorni del suo interrogatorio, per cercare di salvarsi la vita. 

Protocollo Cremlino, di Mark Halter, Newton Compton Editore, è un affascinante romanzo d'amore e avventura, ma anche storico, che parla di un luogo dimenticato dal mondo, dove il sogno di Israele sembrava potersi avverare... Marina Adreiva, questo è il vero nome della affascinante donna, inizia la confessione con una rivelazione sconvolgente: sì, ha conosciuto Stalin, è stata la sua amante… e quella storia ha distrutto tutti i suoi sogni. Perché proprio per sfuggire al dittatore nel 1932, la giovane, all’epoca una promessa del teatro moscovita, era stata costretta ad abbandonare per sempre la sua carriera e la sua città. Per ironia della sorte, Marina, antisemita, si era ritrovata a Birobidjan, la regione autonoma ebraica creata in Siberia da Stalin, e lì aveva scoperto la grande vitalità della cultura yiddish e trovato l’amore. Lui si chiamava Michael Apron, ed era americano. Ma la fine della seconda guerra mondiale modifica gli equilibri: gli americani, che prima erano alleati, ora sono il nemico numero uno. Accusato di spionaggio, Michael viene rinchiuso in un Gulag e per salvarlo, Marina decide di sfidare l’inferno. 

Marek Halter sarà in Italia per partecipare a "Letterature", Festival Internazionale di Roma, alla Basilica di Massenzio, il 27 giugno alle 21; durante l'incontro - una serata intitolata "A tavola con il nemico, storie che diventano realtà" - l'autore leggerà un suo testo inedito. Ci saranno - oltre ad Halter, anche Andrea Bajani, scrittore di romanzi, piéce teatrali e reportage; Ko Un, il maggiore poeta coreano vivente e due volte candidato al Nobel. 


L'AUTORE
Polacco, nato nel ghetto di Varsavia e poi costretto a lunghe peregrinazioni in Europa, è autore di numerosi libri di successo dedicati all’epopea del popolo ebraico. Nato nel 1936, a cinque anni lascia con la famiglia il ghetto di Varsavia per andare a vivere in Russia. Nel 1950 arriva in Francia. Artista poliedrico, oltre ad aver firmato una ventina di libri di successo dedicati all’epopea del popolo ebraico, è anche pittore e regista cinematografico. È tra i fondatori del movimento SOS Racisme, che si batte per promuovere la pace in Medio Oriente. Intellettuale di fama internazionale, Halter collabora regolarmente con alcune delle più prestigiose testate giornalistiche del mondo, incluse le più importanti in Italia. Tra i suoi libri ricordiamo: Perché sono ebreo, Intrigo a Gerusalemme, La regina di Saba e, pubblicati dalla Newton Compton, Il cabalista di Praga e Protocollo Cremlino.
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