martedì 23 luglio 2013

Berlino, città da pedalare


Quello che ti colpisce, quando arrivi a Berlino, sono gli spazi enormi, il verde degli alberi e dei parchi, una specie di silenzio nel rumore, la compostezza di tutto. E poi, ovviamente, le biciclette. Migliaia, multicolori, con ogni tipo di accessorio, portapacchi, lucetta, seggiolino per bambini, rimorchio per cani. A guidarle, persone di ogni tipo, dalla ragazza in tacco 12 e calza al signore con i capelli bianchi e l'addome sviluppato, dal giovanottone in shorts, piercing e tatuaggi all'impiegato con la giacca ben piegata nella sacca laterale impermeabile. Giovani e vecchi, magri e grassissimi, di tutte le culture - compresi i rabbini in lobbia - castigati nei loro abiti o con ampi porzioni di pelle (sederi compresi) in bella mostra, tutti sulle due ruote per andare a scuola, in ufficio, a fare la spesa o a teatro, alcuni parcheggiano la macchina e prendono la bicicletta, solo per una passeggiata o magari per una commissione...

Dopo due ore che sei a Berlino pensi che è esattamente la città dove vuoi vivere, dove neanche servono i tornelli alla metropolitana perché tanto tutti pagano, dove non ci sono sbarre alle case al piano terra o al primo piano, dove i parchi e i giardini - immensi, ovunque, bellissimi - non sono imprigionati da cancellate e sbarre.
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