Anche per questo, forse, l'autrice frequentò, sia pure in modo sporadico, il genere tipicamente anglosassone della ghost story, iniziando a “cimentarsi con l’altrove” nel 1909 e continuando a più riprese fino al 1937, anno della sua morte. Le “storie di fantasmi”, dunque, punteggiano la sua vasta produzione letteraria, rivelandosi profondamente innovative, attraverso il filo conduttore dell’ironia e del gioco. Attingendo a tutto ciò, Riccardo Reim mette in scena – facendo proprio il distacco ironico dell’autrice - uno spettacolo che si pone come una sorta di percorso “altro” della mente: nella Parigi degli anni ’20 Madame Edith varca casualmente la porta di un piccolo locale dove si esibiscono curiosi personaggi (semplici ciarlatani?…) che sembrano appartenere a un altro mondo ed evocano, quasi senza volere, inquietanti ricordi – se di tali si tratta… Passato e presente (e futuro?...) vanno a sovrapporsi confondendosi, e d’un tratto ci si accorge che, insensibilmente, una crepa si è aperta, rivelando insospettabili, angosciosi “vuoti”....
domenica 13 ottobre 2013
Notte d'inverno con signora e fantasma
Anche per questo, forse, l'autrice frequentò, sia pure in modo sporadico, il genere tipicamente anglosassone della ghost story, iniziando a “cimentarsi con l’altrove” nel 1909 e continuando a più riprese fino al 1937, anno della sua morte. Le “storie di fantasmi”, dunque, punteggiano la sua vasta produzione letteraria, rivelandosi profondamente innovative, attraverso il filo conduttore dell’ironia e del gioco. Attingendo a tutto ciò, Riccardo Reim mette in scena – facendo proprio il distacco ironico dell’autrice - uno spettacolo che si pone come una sorta di percorso “altro” della mente: nella Parigi degli anni ’20 Madame Edith varca casualmente la porta di un piccolo locale dove si esibiscono curiosi personaggi (semplici ciarlatani?…) che sembrano appartenere a un altro mondo ed evocano, quasi senza volere, inquietanti ricordi – se di tali si tratta… Passato e presente (e futuro?...) vanno a sovrapporsi confondendosi, e d’un tratto ci si accorge che, insensibilmente, una crepa si è aperta, rivelando insospettabili, angosciosi “vuoti”....