domenica 14 giugno 2015

Giochi antichi in mostra


Una mostra di giochi antichi, di libri creati dai bambini, di disegni di videogiochi. Un modo per aiutare i genitori a far capire ai propri figli la differenza fra il bene e il male. Appuntamento oggi, domenica 14 giugno, a partire dalle 11 a via Porta Lavernale 17 (Roma). 

Dall'esperienza quasi ventennale del servizio a sostegno della famiglia “Un Tempo lineare per il bambino e la famiglia da 0 a 6 anni”, e dallo stretto rapporto con l'associazione dei genitori (www.genitoritempolineare.net), nasce questa mostra (a cura della dottoressa Patrizia Pasquini) che sottolinea l'importanza del giocattolo e le trasformazioni che ha subito con il passare del tempo e delle generazioni. Gli oggetti esposti sono stati raccolti da nonni, genitori e figli e offrono uno spunto di riflessione sul ruolo fondamentale della fantasia nello sviluppo del bambino. I giochi "passivi" stanno soppiantando i vecchi giocattoli, impedendo il dispiegarsi dell'immaginazione e condannando il bambino a vivere fuori dal tempo e dallo spazio. Il videogioco infatti annulla l'esperienza del limite proprio perché tutto è possibile. 


Per la curatrice "La fantasia è quel dono che permette ai bambini e ai ragazzi di immaginare un mondo irreale con personaggi “buoni” e “cattivi” e che rappresentano ciò che sentono dentro se stessi: le paure, i desideri, il coraggio, il bisogno di giustizia. Nelle fiabe, gli orchi, le streghe, le fate, i principi rappresentano personaggi irreali ma che riflettono nelle loro storie i sentimenti collettivi di un gruppo sociale. Nei libri inventati dai bambini esposti nella mostra: “Cipì” e “Alice nel Paese delle Meraviglie” la fantasia apre la porta di un mondo in cui giocando, disegnando, pitturando, i bambini possono parlare con le cose e credere che le cose giochino con loro".

"Se la fantasia non è bloccata - continua Pasquini - è così forte che permette ad ogni ragazzo di interpretare il mondo come se la vita fosse una fiaba. E’ la forza dell’immaginazione che permette di giocare con le parole per esprimere i propri sentimenti in forme fantastiche, e permette di vedere con occhi diversi il mondo: da un’altra prospettiva che trasforma le cose. Con il gioco il bambino riesce a padroneggiare i vissuti del suo mondo interno ed è attraverso la simbolizzazione del gioco che racconta di sé. La ripetitività di un gioco è il tentativo del bambino di trovare sollievo ai disastri del proprio mondo interno, e di comunicarli al mondo esterno". 
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