mercoledì 8 luglio 2015

31 notti


La storia di un infiltrato, raccontata dall’infiltrato: Ignacio Escolar nel suo "31 notti" (Marcos y Marcos editore) ci conducenella notte profonda di Madrid. C’è Velasco, il poliziotto corrotto, che si diverte a prendere l'autostrada contromano. C’è Vicky, la barista, che a volte non resiste fino al dessert. C’è Alek, gigante polacco, che sa che i debiti si pagano sempre, e i peggiori sono quelli che non hanno prezzo. C’è don Benito, l’unico boss che compare con nome e cognome nell’ultimo dossier del Congresso degli Stati Uniti sul narcotraffico. Poi c’è il giornalista, l’unico in tutta la Premium che legge testi più lunghi delle istruzioni delle minestre istantanee…

Un cavalluccio marino tatuato sulla natica sinistra, gli occhiali da secchiona che si infila in ginocchio sul bordo del letto: è per Vicky che sei lì, incollato al bancone della discoteca Premium, a far tintinnare il ghiaccio nel gin tonic alle tre del mattino. E tu vuoi farmi credere che stai lavorando, che hai l’idea giusta per svoltare: scrivere uno scoop sul narcotraffico che incendia le notti di Madrid? Per certe cose, amico, bisogna esserci tagliati. Come Velasco, che ti può sembrare inoffensivo finché non gli viene quel tic all’occhio sinistro. Come Alek, che ha chiamato Sorcio il suo gatto e se lo porta in giro nella tasca del giubbotto antiproiettile. Ma tu, con una moglie, due figli, un mutuo su un appartamento in calle del Sodio e una Mégane che gratta quando metti la quarta, non ci arrivi, che stai facendo una cazzata in mondovisione? E dire che l’avevi ben visto il bidone di acido solforico in mezzo a quella stanza.

Dal blogger più seguito in Spagna, un romanzo da servire freddo, che scende veloce nella gola e poi infiamma. 
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