venerdì 10 febbraio 2017

Un complicato atto d'amore


“Le cose che non sappiamo di una persona sono quelle che la rendono umana, mi è venuto in mente tornando dai campi, e questo pensiero mi ha resa triste, ma triste in quel modo rassicurante che ha qualche volta la tristezza, quando ci dice bentornato in dodici lingue diverse.”

Dopo "I miei piccoli dispiaceri", "In fuga con la zia", "Mi chiamo Irma Voth" e "Un tipo a posto", nel catalogo Marcos y Marcos entra anche il romanzo che ha portato Miriam Toews al successo internazionale: "Un complicato atto d'amore", il primo in cui lei affronta il mondo ristretto e opprimente della setta mennonita in cui è cresciuta, e da cui è fuggita. Con la sua scrittura inconfondibile, piena di lucidità e dolcezza, e di un personalissimo umorismo anche nelle situazioni più difficili, l'autrice racconta la storia di Nomi, sedici anni, rimasta sola con il padre in una comunità mennonita dove hai “soltanto tre possibilità: essere buonissima, essere cattivissima o essere bravissima nel fingerti buonissima”. 

Nomi cammina sotto la luna. Scrive il suo nome nella terra. Salta sul tappeto elastico all’alba, con il suo carico di visioni. Sua sorella teatrale e ribelle, piena di musica, che se ne è andata un mattino, con il furgone rosso, da quel paese in bianco e nero. Sua madre allegra e sognante è scomparsa due mesi dopo, senza valigia, senza passaporto. Nomi si dibatte come un animaletto in trappola. Fuma, fantastica, piange, sorride; prepara cene in ordine alfabetico. Si rade i capelli a zero, toglie la maglietta a Travis per baciarlo lentamente, giù alle cave, e fare l’amore in riva al fiume ascoltando Lou Reed e James Taylor. Non può abbandonare anche lei suo padre, dolcissimo e triste, che passa le serate a fissare la strada e adora la Bibbia, gli isotopi e Yeats, così affronta la sua realtà in bianco e nero sognando un amore possibile, New York, una vita diversa. Solo un complicato atto d’amore potrà donarle la libertà.

Ho sentito Tash che diceva: Nomi, fai pietà. Impara a controllarti. 
Vai via. Cosa ti ho insegnato? E io ho pensato: mi hai insegnato che certe persone se ne vanno e altre no e quelle che se ne vanno sono sempre più fiche di quelle che rimangono e io sono una di quelle che rimangono perché tu sei una di quelle che se ne sono andate e c’è un vecchio seduto 
in una casa vuota in giacca e cravatta che non ha più nessuno tranne me, grazie tante eh, grazie davvero”.

L'AUTRICE

Autentica rivelazione della narrativa anglofona, Miriam Toews nasce in Canada, in una rigida comunità mennonita. A diciotto anni è già a Montréal, e scrivere è la sua ribellione. Il regista Carlos Reygadas la tenta con il cinema, nominandola sul campo protagonista di Luz silenciosa; la sua interpretazione è memorabile, ma il suo vero terreno rimane la scrittura. Un tipo a posto, il secondo romanzo, è pieno di tenerezza e comicità; Un complicato atto d’amore, best seller in Canada, viene tradotto in 14 lingue. In fuga con la zia si aggiudica il Rogers Writers’ Trust Fiction Prize; Mi chiamo Irma Voth evoca la sua esperienza sul set di Luz silenciosa; I miei piccoli dispiaceri è un caso letterario: acclamato dalla critica negli Stati Uniti e in Canada, vincitore o finalista dei più prestigiosi premi letterari, è segnalato tra i libri più belli del 2014 da The Globe and Mail, American Library Association, New Republic, iTunes Fiction Books, BuzzFeed, The Washington Post, Slate, KirkusReviews, The Daily Telegraph. In Italia ha vinto il Premio Sinbad 2015.
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