Libba si è servita anche della scrittura per gettarsi alle spalle tutto ciò e adesso è una bella, giovane signora con un’enorme carica. Finora ha scritto una trilogia per Elliott Edizioni: “Una grande e terribile bellezza” (pubblicato da noi a giugno di quest’anno), “Angeli Ribelli”, da poco nelle librerie, e “The Sweet Far Thing”, che uscirà in Italia a breve.
Lavorare per il teatro mi ha fornito elementi visuali per i miei libri, che sono anche in un certo senso “impollinati” dalla cultura popolare dei nostri giorni.
Ha concepito la trilogia complessivamente o in maniera progressiva, a mano a mano che entrava in confidenza con i protagonisti?
Sono la persona meno lineare del mondo. La pianificazione di qualcosa è al di fuori della mia logica: molto è nato in corso d’opera, nel momento in cui mi metto “in viaggio” insieme al lettore. Addirittura avevo scritto – durante la prima stesura – 500 pagine secondo me completamente sbagliate. Le ho buttate e ho ricominciato. L’inconscio è molto potente.
Come mai questa ambientazione, fra l’India e Londra?
Conferma la mia passione per l’800 e consente un buon parallelismo con le regole e la repressione tipica degli Stati del Sud degli Usa, dove sono vissuta. Mi è anche piaciuto documentarmi, studiare i libri dell’epoca e comunicare attraverso la Rete con i docenti del periodo. Ho usato una moltitudine di testi.
I diritti per tutti i suoi tre i volumi sono stati recentemente acquistati dalla Icon, la società di produzione di Mel Gibson…
È vero. E devo dire che questo fatto dà qualche soddisfazione, anche perché a scrivere non si guadagna molto, mentre a Hollywood i dollari scorrono a fiumi!
Sarà coinvolta nella sceneggiatura?
Ho parlato con il regista Charles Sturridge, che sono convinta “farà gustizia” al libro, mi fido di lui e non voglio intervenire perché un film è una cosa profondamente diversa da un libro. Certo, l’ho messo in guardia abbastanza chiaramente su quello che gli potrebbe accadere se non si comporta bene con le mie ragazze…
Dopo Harry Potter, anche lei parla comunque di adolescenti; come mai questo grande interesse della narrativa per i ragazzi? Tutto sommato sono opere lette anche e soprattutto dagli “adulti”…
È vero, c’è un forte interesse per l’adolescenza, perché è un’età di transizione e trasformazione, nella quale si conquista la maturità e non ci si ferma mai. È forse il periodo più “forte” dell’essere umano e può essere questa la chiave di lettura del successo dei miei libri come di quelli di J.K. Rowling (l’autrice di Harry Potter). Tra l’altro negli Stati Uniti si tende a marginalizzare la letteratura per gli adolescenti, e anzi a marginalizzare proprio gli studenti stessi, forse perché si ha paura della capacità dei ragazzi di capire le cose e anzi scavare oltre le menzogne.
Germana Brizzolari
Il sito ufficiale italiano della trilogia è: www.gemmadoyle.it
I libri di Libba Bray, Elliot Edizioni
Nel primo romanzo, “Una grande e terribile bellezza”, la protagonista Gemma Doyle (un evidente omaggio a Sir Arthur?), una sedicenne che ha appena perso la madre, arriva da Bombay a Londra per frequentare un severo college femminile. Lì, grazie ad un diario segreto, scopre un Ordine – di sole donne – dedito alla magia e alla ricerca di universi paralleli. Insieme ad un gruppetto di ragazze ribelli, Gemma scoprirà la Grande Madre, la Distruttrice e la Bellezza.
In “Angeli ribelli”, uscito ad ottobre in Italia, l’eroina Gemma è sempre più determinata a ricostituire l’Ordine e a distruggere la malvagia Circe, combattendo contro le forze oscure all’opera nei Regni. Aspettando il terzo capitolo della saga, un’esplosione di fantasmi, gorgoni, misteri e… buona società londinese.
G.B