martedì 2 giugno 2009

Se fossero nati a Roma


Lupa capitolina, V secolo a. C., Musei Capitolini

Ricetta: prendere Dante, Petrarca, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Pascoli, D’Annunzio, Montale e altri “mostri sacri” della storia della poesia italiana, aggiungere un pizzico di ironia e umorismo, frullare con buonumore e atmosfera, far riposare insieme ai luoghi e alle suggestioni capitoline e infine “tradurli” in romano, anzi in romanesco.

Otterrete così il libro “Se fossero nati a Roma” e sareste Alberto Arcioni, autore dell’originale e simpatico libro, giunto alla seconda Edizione per Fefè Editore. Un’operazione coraggiosa, forse un filino “rischiosa”, con Paolo e Francesca che si amano sul lago di Bracciano, il “pineto” dannunziano trasferito dalle parti di Frattocchie de Marino e la leopardiana “quiete dopo la tempesta” trasformata ne “er quietovive doppo er temporale”, con un tocco di magia che rende queste versioni altrettanto spontanee e poetiche rispetto agli originali.

Per chi volesse assistere alla presentazione del libro e ad alcune letture di poesie tratte dallo stesso, ad opera dell'attrice Manuela Arcioni, appuntamento sabato 6 giugno, alle ore 18,30 presso la Libreria degli Elfi, Anguillara Sabazia (Roma), Corso Umberto Primo, 5. Parteciperanno anche l’autore e l’editore Leonardo De Santis.

Germana Brizzolari

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