lunedì 12 febbraio 2018

L’odore assordante del bianco


Una sorta di thriller psicologico, attraverso la metafora del temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, che lascia lo spettatore con il fiato sospeso. È il 1889 e l’unico desiderio del grande pittore è quello di uscire da quell’austera stanza del manicomio di Saint Paul dove non c’è altro colore che il bianco. La sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare …

Dal 13 febbraio al 4 marzo arriva al teatro Eliseo di Roma (via Nazionale 183) "L’odore assordante del bianco", di Stefano Massini, per la regia di Alessandro Maggi e con Alessandro Preziosi, Francesco Biscione, Massimo Nicolini, Roberto Manzi, Alessio Genchi, Vincenzo Zampa. La scrittura di Massini, limpida, squisitamente intrinseca e tagliente, nella sua galoppante tensione narrativa, offre possibilità di indagine. Il serrato e tuttavia andante dialogo tra Van Gogh e suo fratello Theo propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma ne rivela uno stadio sommerso.

Per Massini "Lo spettacolo è contrappunto all’incalzante partita dialogica. Sottinteso. Latente. Van Gogh, assoggettato e fortuitamente piegato dalla sua stessa dinamica cerebrale incarnata da Alessandro Preziosi, si lascia vivere già presente al suo disturbo. Il suo è un ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore, a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente".
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