martedì 3 dicembre 2024

Scoop

"Buco", inviato speciale, menabò, bozza, tiratura. Enrico Franceschini, con il suo "Scoop", per Feltrinelli, ci porta in un mondo che appare ormai molto lontano, quello di un giornalismo magico, sornione, scanzonato. Due protagonisti, uno latente, uno "in prima linea" - uniti da un curioso destino - accompagnano i lettori nel Cusclatàn, remoto Paese dell'America Latina vicino al golpe (ma sarà vero?) fra alberghi a 5 stelle, guerriglieri, puttane, alcol e sigarette, ma anche ingegno, cameratismo e fantasia tipicamente italici. Tutto nasce in un salotto bene della Milano di qualche decennio fa, grazie a un contessa e a un famoso direttore di giornale, un po' distratto però, e arriva addirittura in Malesia, con il lettore che assiste alle avventure di Andrea Muratori prima sorridendo, poi sghignazzando, poi ancora diventando improvvisamente serio e amareggiato. Con una scrittura agile, intelligente, divertente, Franceschini - appunto inviato e corrispondente per "Repubblica" a Washington, Gerusalemme, Mosca New York e Mosca - racconta un mondo che non c'è più, lasciando a noi il dilemma: va bene così, o era meglio prima? Romanzo delizioso, per tutti, ma che gli "addetti ai lavori" adoreranno.

martedì 26 novembre 2024

I concerti al Museo con il Duo Marchetti-Alessandrini


Il Museo del Saxofono di Maccarese (RM) inaugura la sua stagione dei concerti domenica 8 dicembre, alle 18.30, con un eccezionale duo: Natalino Marchetti (fisarmonica) e Simone Alessandrini (sax soprano), protagonisti di una conversazione estemporanea dagli esiti imprevisti, un viaggio attraverso generi apparentemente distanti, dal jazz al latin. L'estro creativo di Alessandrini e l'originalità esecutiva di Marchetti si incontrano e creano un percorso sonoro ricco di emozioni, echi popolari e lirismo, con un repertorio di ampio respiro che propone brani originali e omaggia alcuni tra i più grandi compositori del '900 come Astor Piazzolla, Ennio Morricone e Nino Rota.

Infoline: 06.61697862 - 320 2514087
info@museodelsaxofono.com

sabato 3 dicembre 2022

Capodanno e Befana sulla neve, a Cervinia

 

La vista del Monte Cervino fuori dal residence 

Vuoi trascorrere una vacanza a Cervinia, perla imbiancata delle Alpi, con oltre 300 km di piste per tutti i gusti? Passare una settimana - o due - fra Santo Stefano e la Befana in un residence di fronte al monte Cervino e poco distante dal centro della cittadina della Val d'Aosta, ad oltre 2.000 metri d'altezza? Telefona per info al 333.9219557 o al 335.5999927.

L'appartamento ospita fino a 6 persone, con prezzi personalizzati a partire da 35 euro al giorno a persona (minimo 4 ospiti)
Disponibilità residua dal 26 dicembre al 10 gennaio (soggiorni minimi di almeno 3 giorni). Pulizie e sanificazioni anti-covid certificate!

 

L'appartamento (di circa 40 mq) ha una cucina (completa di stoviglie, lavastoviglie, piastre elettriche e frigorifero), un grande bagno con doccia, una camera matrimoniale, un'altra camera (creata con armadio fino al soffitto e porta scorrevole di chiusura) con due letti a castello, un soggiorno/living con tavolo da pranzo e due divani-letto (singoli), tv, balcone. Al piano terra il comodo ski box (il deposito per sci e scarponi). Gli impianti sono raggiungibili con gli sci ai piedi ed è facile parcheggiare grazie all'ampio parcheggio esterno. 

                             AFFRETTATEVI!


Cervinia è un vero paradiso per tutti i tipi di sciatori, dai più esperti ai principianti: oltre 300 Km di piste che dal paese portano anche a Zermatt (in Svizzera) e a Valtournenche. Gli amanti di pattinaggio su ghiaccio e sci di fondo dispongono di piste al centro del Paese. La località offre ogni tipo di servizi: discoteche, piscina, palestra, salone di bellezza, sauna, sala giochi... A circa 30 Km si trova la cittadina termale di Saint Vincent, dove ha sede il Casinò più grande d'Europa.

La piantina dell'appartamento 


domenica 26 aprile 2020

Controlli sì, controlli no - dopo il coronavirus


Quindi gli uomini e le donne delle forze dell'ordine ci sono, non sono così pochi come tutti i governi hanno sempre sostenuto.... e c'è anche il carburante per le pattuglie, e ci sono anche i fondi per gli straordinari visto che sono attivi di giorno e di notte, nei giorni festivi e la domenica... sarà bello vederli ugualmente all'opera anche dopo l'emergenza pandemia - visto che la mole di personale impiegato ogni giorno in servizio è tale da riuscire ad effettuare 400 mila controlli al giorno in tutta Italia, elevando sanzioni corrispondenti a poco più del 4-5% della popolazione... 

Una solerzia che ci aspettiamo sarà replicata quando si tratterà di sorvegliare il quartiere ZEN a Palermo, o di controllare le tante piazze di spaccio in tutta Italia, ben note alle forze dell'ordine, di evitare le stragi della velocità del sabato sera, oppure - visto che i controlli "del dpcm "iorestoacasa" sono stati demandati anche alla Polizia Municipale - per evitare "parcheggio selvaggio" (spesso con macchine in terza fila) nelle grandi città, come ad esempio Roma. Anche in questi casi, ci aspettiamo l'uso di "droni dissuasori", con relativo inseguimento del malfattore. Aspetteremo fiduciosi inoltre che ci venga spiegato da quale altri mansioni (in altre epoche invece evidentemente indispensabili) siano stati distolti i professionisti delle forze dell'ordine per poter essere destinati a pattugliare ogni angolo del paese, talvolta addirittura 2 pattuglie agli incroci di snodo di qualche piccolo paese. Non sarà più possibile ripetere il mantra che il numero di personale nelle forze dell'ordine è "troppo poco" per contrastare la criminalità diffusa in Italia. Appare evidente che si tratti di una specifica volontà politica. 

Sarà anche bello vedere quante delle sanzioni elevate saranno poi convertite in soldi per le casse dallo Stato, visto che la normativa emanata dal Presidente del Consiglio è stata da più parti (compresi illustri costituzionalisti, vedi qui) definita "illegittima è anticostituzionale". Qui si stanno eliminando le libertà personali di tutti noi senza nessuna visione di insieme ne lungimiranza, e gli italiani sottostanno molto pacatamente a tutto questo - infatti le stesse Stime del Viminale parlano di sanzioni elevate del 3-5% rispetto ai controlli effetturati.

Piazza del Pigneto, Roma, 25 aprile 2020

Però ieri, 25 Aprile, non sono state elevate sanzioni né controllati i tanti scesi in strada al Pigneto - quartiere molto "a sinistra" della capitale - per la liberazione. Lì, stranamente, nessuna pattuglia nonostante le tante foto circolate in tempo reale sul web, che mostravano persone in piazza senza neanche la mascherina. Sono le decisioni della stessa classe dirigente che ogni giorno organizza una conferenza stampa per dare i "numeri della pandemia" e poi ammette che c'è una grande sottostima dei contagi: ad oggi le persone "ufficialmente" colpite dal coronavirus sono meno di 200mila, ma lo stesso capo della protezione civile Borrelli a domanda risponde che "è verosimile una cifra di 10 volte superiore": quindi 2 milioni di italiani che hanno contratto - in maniera sintomatica o meno - il Covid. Altri esperti parlano di 6 milioni di italiani (il 10% della popolazione). Anche sui morti la verità è diversa dalle statistiche ufficiali (26mila decessi), visto che - ad esempio - in alcune cittadine della bergamasca, ma anche in provincia di Cremona, la mortalità rispetto all'anno scorso è salita del 2.000%! 

E noi qui, impauriti e depressi, chiusi in casa, con pareri di "esperti" diversi e contrastanti, con membri del governo che smentiscono gli studiosi del comitato tecnico scientifico, sempre più confusi su "quello che succederà", bombardati da frasi del tipo "non sarà più come prima"...

Una puntualizzazione statistica: nel Lazio, tutto fermo - come nel resto d'Italia - da quasi 2 mesi. Però qui - come in quasi tutto il centro sud - i numeri sono ben diversi da quelli del nord, tragicamente colpito dal coronavirus: dall'inizio dell'emergenza coronavirus si sono registrati 6mila casi di contagio (su 6 milioni di persone, l'1 per mille) e 387 morti, in linea con i numeri dell'anno scorso. Perché non lasciare più libertà di circolazione dove il covid è effettivamente circolato molto meno? Perché portare al collasso un così grande numero di attività imprenditoriali?
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