domenica 25 maggio 2008

Gli elettori sono sciocchi

Così ritiene Giorgio Bocca, classe 1920, sul Venerdì di Repubblica della scorsa settimana. Sembra riallacciarsi al celebre discorso di due anni fa di Berlusconi (6 aprile 2006, pochi giorni prima del voto) nel quale il Cavaliere disse, dal palco di Confcommercio: "Ho troppa stima per l'intelligenza degli italiani per credere che ci possono essere in giro tanti coglioni che votano per il proprio disinteresse"

Eh sì, l'esimio editorialista, in un articolo nei fatti umoristico, anche se probabilmente non era così inteso dallo stesso redattore, vuole spiegare (ancora, dopo oltre un mese, quel che si dice "stare sulla notizia"...) le ragioni della sconfitta elettorale di Veltroni e i suoi.

Ma non fa analisi. La débacle, infatti, non ha "ragioni ragionevoli", ma è stata determinata "dalla volubilità, dalla voglia di cambiare degli elettori" dalla loro "sciocca speranza che cambiando l'allenatore cambi la squadra, cambi la capricciosità e l'indisciplina degli italiani responsabili dei continui intoppi ad ogni scelta di governo (quello di Prodi, ndr)".

Bocca poi diventa anche giornalista sportivo: ritiene infatti "inconfutabile realtà il fatto che sia inutile cambiare un allenatore di calcio se una squadra non vince", visto che, "come sanno tutti, il mister conta pochissimo". Chissà come la pensano i vari Capello, Lippi o il Trap.

Poi il Nostro si lancia nella pura diffamazione, definendo Berlusconi "un uomo senza scrupoli" e i suoi giornalisti "servi del padrone".

Alla fine, una speranza, fortunatamente: "Un governo migliore? Ma non scherziamo. Le facce sono quelle, gli amici dei mafiosi anche".

Germana Brizzolari

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