giovedì 14 gennaio 2010

Le Ab-Origini dell’Arte Contemporanea


Il talento aborigeno in mostra a Roma: si apre il 18 gennaio a Palazzo Incontro (Via dei Prefetti 22), la mostra “Australia Today” sui più importanti artisti aborigeni contemporanei. Curata dalla National Gallery Firenze, con la direzione artistica di Luca Faccenda, la mostra propone per la prima volta in Italia l’arte di nativi del continente australiano come Rover Thomas, Clifford Possum, Judy Watson Napangardi e Nancy Nungurrayi: in tutto 127 artisti rappresentativi delle più importanti e arcaiche tribù.

“Il popolo degli aborigeni – spiega Faccenda - è costituito da una moltitudine di tribù o clan che vengono spinti al nomadismo dalla ricerca continua di cibo. Nel loro girovagare non portano con sé che pochissimi manufatti, abbandonando gli oggetti di uso quotidiano più ingombranti. Le loro radici culturali, basate su leggende, giungono dal “Tempo del Sogno”, un momento ancora antecedente l’inizio dello scorrere del tempo (che indicano con “Tempo Antico”), che precede il “Tempo del Lontano Passato”. Altri spunti provengono dall’oggi, che chiamano “il Lunghissimo Presente”. Gli aborigeni infatti non misurano il tempo neppure con lo scorrere delle stagioni”.

Queste popolazioni, che non conoscono la scrittura, sono riuscite a tramandare il bagaglio delle loro esperienze tramite le arti figurative; ogni manufatto cela un significato esplicitato per simboli, spesso con un esteso significato esoterico, che ne impedisce, ai non iniziati, una semplice lettura. Quella degli aborigeni è un’arte prodotta usando strumenti rudimentali: bastoncini di legno masticato o capelli, usati come pennello per dipingere o per tirare le linee. La gamma cromatica, pur vastissima, è ottenuta da pigmenti naturali, come le ocre o le argille di diverso colore, il carbone fossile per i neri e i succhi delle erbe e delle bacche selvatiche.
Le rappresentazioni hanno come supporto la corteccia di eucalipto, mentre la tela, o la carta riciclata, compaiono solo in tempi recenti.

“Abbiamo diviso in cinque parti principali – aggiunge Faccenda - questa straordinaria produzione artistica la cui provenienza abbraccia tutti gli stati del continente australiano. Il panorama completo diviso per tribù sarebbe impossibile da comporre a causa del grande numero di popoli - ognuno con un proprio idioma - che vivono sparsi su milioni di chilometri quadrati”.

Germana Brizzolari
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