giovedì 4 marzo 2010

Concerto interrotto al Pantheon di Roma



Vergognosa interruzione di un concerto del quintetto russo Bach Consort, che stava suonando Vivaldi. E' accaduto domenica scorsa, il 28 febbraio; a meno di 15 minuti dalla fine del concerto, una ragazza agguerrita - iper-burocrate in gonnella dei nostri tempi - scavalca il cordone che divide i musicisti dalla platea e annuncia perentoriamente al microfono che: "il Pantheon è in chiusura: siete pregati di avvicinarvi all´uscita. Il concerto è finito perché oggi la chiusura è alle sei". Proteste accalorate da parte del pubblico, sfilze di "vergogna" e "bravi" (in chiave ovviamente ironica), che non sono sufficienti a far terminare lo spettacolo: un uomo, anzi, accompagna la ragazza e fa letteralmente "sloggiare" i 500 spettatori e i musicisti.
L'ennesima figuraccia internazionale per la Città Eterna, e a poco valgono le scuse del Sottosegretario ai Beni Culturali Giro o i promessi futuri controlli del sindaco Alemanno: signori, questa è l'Italia e questi sono gli italiani (con la "i" molto minuscola!). E non manca la ciliegina a tutto ciò: il sindacato confederale Uil parla di "sentenza di colpevolezza prima di una regolare ispezione" e difende quei lavoratori, che, "sotto la propria responsabilità" hanno fatto rimanere 500 persone nel pantheon oltre l'orario di chiusura". Da far accapponare la pelle.

Germana Brizzolari
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