Lunedì 5 luglio, alle 16, il giornalista di Repubblica Lucio Cillis presenta il suo ultimo libro: “Tutto quello che avresti voluto sapere alitalia e nessuno ti ha mai raccontato”, presso il Centro Studi Fit- Cisl di Roma (Via degli Anamari 20) . Con l’autore anche il Presidente dell’Enac (l’ente aviazione civile), Vito Riggio. La storia, i retroscena, gli intrighi economici e politici di un thriller ad alta quota, dal dopoguerra alla spinta propulsiva, dagli anni della crisi agli scioperi selvaggi, dalla caccia al partner al piano Jean-Cyril Spinetta, fino all’arrivo della cordata e alle trattative con i sindacati”.
Dall’introduzione:“Chi ha spezzato le ali della compagnia di bandiera? Chi l’ha messa in ginocchio e portata al commissariamento, dopo averla impoverita, ridotta quasi sul lastrico e costretta al termine dei suoi primi 62 anni, a dover mendicare prestiti, carburante per il decollo, stanze d’albergo per i propri naviganti, o a posticipare di mesi i pagamenti delle fatture? E chi ha permesso ad Alitalia di sopravvivere grazie a sussidi e di bruciare in pochi anni 5 miliardi di euro di perdite e 5 miliardi di ricapitalizzazioni, compresi i 300 milioni di euro di prestito concessi nel 2008, per non far affogare la compagnia alla canna del gas? Per non parlare, poi, del valore delle azioni, ridotte a carta straccia, e del costo della cassa integrazione concessa ai dipendenti della compagnia. E che coprirà fino all’80 % dello stipendio per sette anni.
Senza dimenticare i debiti lasciati dalla bad Alitalia e vantati dai creditori, pari a 3 miliardi di euro. Che fanno seimila miliardi di lire. Richieste bollenti sulle quali Augusto Fantozzi, commissario straordinario della vecchia Alitalia, getta una secchiata d’acqua fredda: «Quelli riconosciuti saranno molti di meno». Alitalia è stato un fenomeno italiano e un giocattolo dei cieli che si è alimentato di una montagna di soldi pubblici. E di tantissimo denaro di investitori privati che hanno creduto in una ripresa impossibile. Quando Giancarlo Cimoli, discusso manager alla guida del vettore tra il 2004 e il 2007, lanciò l’allarme sulle perdite pari a 1 milione di euro al giorno, aveva ragione. Ma la sirena avrebbe dovuto suonare molti anni prima. Perché, in media, la compagnia di bandiera ha consumato 1 milione al giorno negli ultimi dieci anni di vita. Farla volare è stata un lusso che ci è costato quanto una legge Finanziaria. Il conto per il sistema Italia è salato: se si tiene conto delle sole ricapitalizzazioni, fanno quasi 100 euro a testa, neonati compresi, pari a 230 euro per ogni famiglia.
Non va dimenticato nemmeno il costo sociale dell’operazione, rappresentato dai 5.500 lavoratori usciti dal ciclo produttivo (al netto dell’esercito dei dipendenti a tempo determinato) e approdati in cassa integrazione e mobilità. Una cig che copre l’80% delle retribuzioni, un paracadute da far invidia ai meno fortunati operai di altre aziende italiane. Il prezzo più alto lo pagano in silenzio i circa 2.500 precari di Alitalia-Air One che hanno perso il posto senza poter ricorrere ad alcun paracadute. Di chi è la responsabilità di questo disastro, sul quale per fortuna indaga la procura di Roma? Alcuni dei protagonisti della lunga storia di Alitalia, intervistati per spiegare le ragioni di successo e declino, puntano il dito sui soliti sospetti: le impronte dell’assassino corrispondono a quelle dei governi che hanno guidato Alitalia nelle nebbie. La politica, per contro, non ha mai agito da sola. Dietro le quinte si sono mossimanager, società di consulenza che hanno drenato dalle casse 180 milioni di euro tra il 2001 e il 2007. Sul banco degli imputati ci sono anche i sindacati, che pur facendo il proprio mestiere (quello di trattare e ottenere quanto…
INTERVISTE ESCLUSIVE CON:
Adalberto Pellegrino. Dagli anni d’oro ad “Aquila selvaggia”
Fiorenza de Bernardi. La prima comandante di linea
Giovanni Bisignani. La prima volta di Air France-Alitalia
Domenico Cempella. KLM e Malpensa, vittime eccellenti
Augusto Fantozzi. In volo, nonostante i debiti
Maurizio Sacconi. E le “relazioni industriali viziose”
Roberto Colaninno. Alitalia e il tavolo delle grandi alleanze
Guglielmo Epifani. Il ruolo del sindacato e l’anomalia Alitalia
Vito Riggio. Il passaggio impossibile