In Italia la gestione dei rifiuti meno funziona e più la si paga: +61% dal 2000 ad oggi, +4,5% rispetto all’ultimo anno; in Campania la spesa media annua più elevata, a Napoli, Benevento, Siracusa e Roma le tariffe più care d’Italia. Nell’ultimo anno aumenti record a Napoli (+60%), Reggio Calabria (+57%), Benevento (+44%) e Trapani (+35%). Arriva da Cittadinanzattiva il "dossier rifiuti", nel quale emerge che paghiamo lo smaltimento della spazzatura a peso d’oro: a Napoli, la spesa annua per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ammonta a 453€, quasi il quadruplo rispetto alla città meno cara d’Italia, Isernia (122€). Tra i 10 capoluoghi con le tariffe più alte, otto sono al Sud mentre solo uno,Trieste, è del Nord (309€).
In generale, la media annua più alta si registra in Campania (364€), la più bassa in Molise (131€), a dimostrazione di una marcata differenza tra aree geografiche del Paese che trova conferma anche all’interno di una stessa Regione: in Lombardia, per esempio, a Milano (262€) la Tarsu arriva a costare quasi il doppio di Cremona (139€). Lo stesso dicasi in Sicilia, dove la Tarsu pagata a Siracusa supera di 165€ la Tarsu pagata a Caltanissetta (241€), o in Toscana, dove la Tia pagata a Livorno (304€) supera di ben 130€ la Tia pagata a Firenze (174€). E ancora, in Campania, la Tarsu ad Avellino è di ben 262€ inferiore rispetto a quella pagata a Napoli, mentre in Calabria la Tarsu pagata a Crotone è di 143€ più alta di quella pagata a Vibo Valentia.
Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva, l’analisi considera lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani di una "famiglia-tipo" di tre persone con reddito lordo complessivo di 44.200€ ed una casa di 100 metri quadri. On line su www.cittadinanzattiva.it l’indagine completa con il prospetto per ciascun capoluogo e la composizione delle voci di costo.
In media, in un anno la famiglia-tipo ha sostenuto nel 2009 una spesa di 233 euro per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, con un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente. Cinque le città che nell’ultimo anno hanno fatto registrare incrementi record, superiori al 20%: Napoli (+60,1%), Reggio Calabria (+57,4%), Benevento (+44%), Trapani (+34,7%) e Pescara (+21,3%). In altre nove città gli incrementi sono superiori al 10%. Inoltre, da gennaio 2000 a dicembre 2010, secondo dati Istat, l’incremento registrato a livello di tariffe rifiuti è stato del 61%.
Da segnalare anche il ritardo con il quale i capoluoghi di provincia hanno adottato la Tariffa d’igiene ambientale (Tia), introdotta dal Decreto Ronchi nel lontano 1997: sono solo il 45%, mentre la maggioranza dei capoluoghi (55%) è rimasta fedele alla Tarsu (Tassa smaltimento rifiuti solidi urbani).