"Con decisione unilaterale, inspiegabile e dannosa per i cittadini, gli operatori della telefonia italiana hanno deciso che se tuteli i consumatori non hai diritto a fare raccolta fondi con SMS Solidali. Né ora, né mai. E l’Antitrust, dopo una istruttoria durata sette mesi, ha dato ragione al cartello delle compagnie, riconoscendone – di fatto – l’arbitrio nell’escludere intere categorie di organizzazioni civiche da una delle principali modalità di raccolta fondi oggi esistente". Così Cittadinanzattiva che prosegue, con il vice-segretario generale Antonio Gaudioso: "Il vuoto normativo sul quale le compagnie telefoniche fondano la loro decisione appare la classica scusa per boicottare le associazioni impegnate nel denunciarne i quotidiani abusi e disservizi a danno dei consumatori. E l’Antitrust si è ben guardata dal porre un freno a questo cartello, omologandosi all’immobilismo dell’Agcom”.
Inascoltata la richiesta di avviare un tavolo di lavoro che coinvolga gli operatori, le Associazioni dei consumatori e la stessa Autorità di settore avente ad oggetto l’individuazione di criteri condivisi per l’assegnazione di SMS Solidale. “In particolare - aggiunge Gaudioso - non ci convince la motivazione della Autorità Garante della concorrenza e del mercato. Se è vero che l'SMS è totalmente gratuito e le compagnie non hanno alcun ricavo, è altrettanto vero che le Associazioni dei consumatori non si possono equiparare a partiti e sindacati”. Fiduciosa in una diversa valutazione da parte dell’Agcom, Cittadinanzattiva chiede al Legislatore di intervenire con uno strumento normativo ad hoc che colmi il vuoto legislativo che ha permesso agli operatori di autoregolamentarsi in maniera quantomeno discutibile.
La discriminazione a danno delle Associazioni dei consumatori è stata scoperta da Cittadinanzattiva allorché, per sostenere le proprie attività gratuite di tutela dei cittadini in ambito sanitario attraverso il Tribunale per i diritti del malato, aveva realizzato, nel passato mese di dicembre, una settimana di raccolta fondi sui canali della Rai, con il sostegno del Segretariato sociale.