mercoledì 31 agosto 2011

Buona sanità al San Filippo Neri


L'Ospedale San Filippo Neri è attualmente l'unico centro pubblico del Lazio e dell'Italia Centrale in grado di offrire la "Brachiterapia" per combattere i tumori della prostata. In Italia il carcinoma della prostata è il tumore più diffuso nella popolazione maschile e contro questa malattia sono stati fatti passi da gigante, ma la cura puo' essere accompagnata da sgradevoli conseguenze quali l'incontinenza urinaria e la perdita della potenza sessuale, che alterano fortemente le qualità di vita dei pazienti spesso ancora giovani e nel pieno della vita affettiva e lavorativa. Controindicazioni  in molti casi evitabili grazie alla brachiterapia prostatica.

"Si tratta di una forma di radioterapia mirata - spiega la dottoressa Mirri, direttore della radioterapia del San Filippo Neri - indicata nei casi di neoplasia prostatica localizzata. Prevede l'impianto nella ghiandola prostatica di minuscoli "semi" radioattivi che rilasciano dosi elevate di radiazioni alla sola prostata salvaguardando il retto e la vescica: è possibile così somministrare una dose maggiore di radiazioni rispetto alla radioterapia esterna e tradizionale, aumentando la possibilità di distruggere il tumore con effetti collaterali di tipo urologico e/o gastroenterinale ridotti". L'intera procedura richiede circa due ore e consente al paziente di tornare a casa il giorno dopo l'impianto e al lavoro entro pochi giorni.

"Rispetto alla chirurgia nelle forme localizzate - aggiunge il dottor Giacomini, urologo responsabile della urologia oncologica del San Filippo Neri - la brachiterapia da risultati sovrapponibili in termini di guarigione, ma di gran lunga superiori riguardo alla funzione sessuale, alle stenosi ureterali e all'incontinenza urinaria che rappresentano la maggior parte delle complicanze" e trova la sua indicazione nei pazienti con neoplasia localizzata, a bassa aggressività biologica e con buona funzionalità urinaria (che rappresentano circa il 25% delle nuove diagnosi). I suoi effetti collaterali sono transitori e di modesta entità.

Nonostante questi evidenti vantaggi ed i risultati consolidati da quindici anni di esperienza internazionale, in Italia sono ancora pochi i centri che offrono la possibilità rispetto a questo tipo di intervento. "La spiegazione a ciò risiede principalmente - puntualizza la dottoressa Mirri - nel fatto che la metodica richiede un costante lavoro di equipe tra urologi, radioterapisti, fisici sanitari, anestesisti ed operatori sanitari non sempre facile da realizzare e comunque necessita di un maggiore impegno organizzativo". "L'Ospedale San Filippo Neri è, attualmente, l'unico centro pubblico del Lazio e dell'Italia Centrale, in grado di offrire questa terapia". L'Azienda - spiega il direttore generale Domenico Alessio - ha potuto realizzare il suo progetto, nato nel 2009, grazie al lavoro del gruppo multidisciplinare, che da anni dedica la sua attività ai tumori prostatici e ad una attenzione particolare dell'amministrazione alla innovazione tecnologica e alla qualità delle cure offerte".
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