In tutto il mondo il 15 ottobre è stata la giornata degli "Indignatos", il movimento nato in Spagna qualche mese fa per protestare contro le politiche economiche e sociali di Stati ottusi e lontani dalle esigenze dei cittadini. Li ho visti, pacifici e allegri a New York, e ricordo che le immagini di maggio della Puerta del Sol trasmettevano entusiasmo e forza, ma anche rispetto delle regole.
Solo in Italia è successo quello che abbiamo visto in tutti i TG, i quotidiani, che abbiamo ascoltato alla radio. Qui, dopo i fatti di Genova, non si vuole rispondere con la necessaria determinazione a banditi ed assassini come questi. Si ha paura di essere troppo duri. Vorrei sapere cosa sarebbe successo se qualcuno di quei sampietrini lanciati avesse ucciso una persona. Vorrei chiedere all'eventuale genitore o figlio o fratello di quella eventuale vittima quale avrebbe dovuto essere il corretto comportamento delle forze dell'ordine. Se qualcuno decide di andare a distruggere una città, mettendo in conto di poter uccidere (i carabinieri nella camionetta, il generale nella caserma, i passanti pacifici) deve sapere che rischia lo stesso trattamento. E' l'unico modo per non finire succubi di pochi violenti e non continuare ad essere lo zimbello del mondo.
"Il Giornale" ha selezionato ad una ad una le foto degli scontri di sabato scorso a Roma, evidenziando tutti gli "incappucciati" riconoscibili. Inviate le vostre foto all'indirizzo segnala@ilgiornale.it e mi raccomando: chiunque riconosca i teppisti o abbia materiale video-fotografico, contatti le forze dell'ordine.