giovedì 27 giugno 2013

L'Ambra Jovinelli ruggisce ancora!


Due mesi fa, l’annuncio della chiusura del teatro Ambra Jovinelli di Roma per “problemi tecnici e strutturali”. Poi, le lunghe trattative della società di gestione, Officine culturali, con la proprietà. Infine, la soluzione, con l’annuncio che la nuova, “ruggente” stagione del teatro romano, SI FARA’. Questo il calendario. Il pluripremiato Ennio Fantastichini è protagonista di Beniamino di Steve J. Spears per la regia di Giancarlo Sepe, nella quale si narra la storia dapprima comica di un distinto professore gay, amante di Shakespeare e Mick Jagger, innamorato segretamente di un allievo minorenne, e del suo tragico epilogo. Altra storia – o meglio altre storie – quelle narrate da Eleonora Danco in Intrattenimento violento; un cast tutto al femminile per interpretare personaggi adulti intrisi di adolescenza, in perenne conflitto, comici. Sullo sfondo Roma.

Poi due progetti - che possono sembrare rivisitazioni di classici – ma che sono piuttosto veri e propri studi sul testo e sulla messa in scena che hanno solleticato la fantasia degli artisti. Il primo, liberamente tratto da Carlo Goldoni, è Servo per due, un adattamento di Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen e Simonetta Solder al servizio di un laboratorio di arti e ‘mestieri dell’arte’ (Acrobatica, Utilizzo della maschera, Il Clown nella commedia dell’arte, Canto) in atto in questi mesi all’Ambra Jovinelli a cura del Gruppo Danny Rose insieme a Pierfrancesco Favino. In scena, accanto al protagonista, un cast di 23 attori che si alterneranno, di volta in volta nel corso della tournée, e il gruppo Musica da Ripostiglio. Scopo del laboratorio: ridare allo spettacolo teatrale il suo spirito più autentico.


Poi, Giocando con Orlando - di Marco Baliani per un grande interprete, Stefano Accorsi - tratto dal poema cavalleresco di Ludovico Ariosto. Insieme sul palco, i due salgono su una giostra di parole in rima, su cui volteggiano mondi, paesaggi, sentimenti, passioni e tradimenti. Giuseppe Fiorello torna a teatro con un omaggio affettuoso e personale a Domenico Modugno in Penso che un sogno così … di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni, per la regia di Giampiero Solari. Lo spettacolo è un viaggio nella vita del cantautore, ma anche l'occasione per raccontare fatti, storie e personaggi di un tempo passato felice…

Atteso poi il ritorno della storia ferocemente comica descritta da Mattia Torre in Qui e Ora, magistralmente interpretata da Valerio Mastandrea (appena insignito del Premio Hystrio quale miglior interprete) e Valerio Aprea. Infine una piccola perla che ha compiuto vent’anni: La scuola, con Silvio Orlando e un gruppo di attori diretti da Daniele Luchetti. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo irresistibilmente comico e quasi profetico per gli anni novanta. E oggi cosa è cambiato?


Parallelamente a questi progetti ci sono le storie reali dalle sfumature surreali, inestricabilmente intrecciate alle riflessioni degli autori e al senso comico degli interpreti. Ne sono un esempio le comiche inquietudini di un attore viscerale come Gioele Dix a spasso tra sogni, emozioni e visioni irresistibili della realtà nel testo Nascosto dove c’è più luce, accompagnato da un impertinente e gioioso angelo custode, Cecilia Delle Fratte, giovanissima attrice al suo debutto. Anche la nuova proposta di Francesca Reggiani Cinquanta sfumature di Francesca, diretta da Marco Carniti, affonda le radici nelle storie della gente comune. Da sempre interprete brillante dei dubbi delle persone normali, in questo spettacolo Francesca mette in scena un falso sé che tra bilanci e conguagli, una vaga idea per sopravvivere se l’è fatta.

Con La Fantastica Avventura Di Mr. Starr, Lillo e Greg ci invitano a partecipare a un viaggio straordinario nel meta-teatro più estremo, tra luci e proiezioni che immergeranno lo spettatore in universi paralleli, dove non esistono confini tra reale e surreale e dove il tempo è un luogo e lo spazio un sogno. Situazioni paradossali, battute fulminanti, umorismo cinico e dissacrante si risolveranno in fragorose risate. Tornano infine a grande richiesta Ficarra e Picone, con il loro esilarante Apriti cielo, quadri di vita quotidiana con i suoi paradossi al limite dell'assurdo. Cronaca nera, politica, religione e tanto altro, ci vengono offerti con la leggerezza che li contraddistingue in una riflessione divertente sulla nostra società.



Appuntamento, dunque, a via Guglielmo Pepe 43-47 per la stagione 2013-2014, ricordando quanto dicono dallo stesso Ambra Jovinelli: "Siamo un teatro privato, che non gode di privilegi o di diritti di nessun genere. Niente fondi, nè contributi, neanche il contributo minimo per l’Esercizio del Ministero. All'estero, un progetto di questo tipo sarebbe un vanto. Qui, l'amministrazione comunale non favorisce una realtà come la nostra. Negli anni, la politica di riqualificazione culturale – e non solo – del quartiere - sembra vanificata dalla non curanza con cui sono state abbandonate a sé le piccole e grandi opere create negli anni".

"Le Istituzioni non hanno mai dato effettivo seguito alle loro promesse pubbliche - continua lo staff di Officine Culturali -. Un esempio lampante è Piazza Pepe – spiazzo pedonale antistante il teatro. Siamo certi che chi ha ideato la pedonalizzazione dell’area non aveva previsto un destino di operazioni illecite. Per noi è una lotta quotidiana per il decoro, la sicurezza e la vita culturale. Si può far rivivere la piazza grazie alla gente del quartiere, ai turisti, al pubblico teatrale ma anche grazie al bar e ai suoi tavolini all’aperto – che permetterebbero di sostare e non solo di transitare. Anche su questo punto ci siamo scontrati con il disinteresse della burocrazia. Noi abbiamo bisogno di sveltire i permessi – è più di un anno che abbiamo fatto domanda! Se lasciamo questa area in mano a chi non la ama o preferisce lasciarla al degrado totale per poter commettere affari illeciti, avremo fallito ancora.
Wikipedia Affiliate Button