martedì 2 luglio 2013

Tango alla fine del mondo


Ricominciare da zero nella terra dove il pane è d’argento. Una danza di speranza, desiderio e vendetta, sulle note sensuali e sfrenate del tango.

Domani, mercoledì 3 luglio, alle 22.30, a Piazza del Fosso (Viterbo), in occasion di "Caffeina Cultura (l'evento culturale della Tuscia, in programma fino al 7 luglio, CLICCA QUI per info)  Diego Cugia presenta il suo ultimo lavoro: "Tango alla fine del mondo", per Mondadori, un libro in cui le pagine, percorse da continui colpi di scena, sembrano vibrare come il pavimento del Bandoneón al ritmo delle note di Miguel Maggio y Los Tangueros. In controtendenza al minimalismo oggi di moda, Cugia riscopre un genere, quello del romanzo d’appendice ottocentesco reso celebre da Balzac e Dumas, e lo celebra in un ballo entusiasmante, uno scatenato feuilleton del terzo millennio.

Palermo, 1894. Denunciati per aver manifestato contro le tasse, Michele Maggio, sua moglie Caterina e le gemelle Diana e Olivia vengono cacciati dal paradiso: un piccolo podere a Isola delle Femmine. Don Tano, spietato agente marittimo, vende loro una fazenda in Argentina e i biglietti del piroscafo, promettendo fortuna oltreoceano. Ma al momento della partenza manca un biglietto e Diana, diciassettenne anticonformista e ribelle, è costretta a rimanere da sola in Sicilia. È soltanto il primo degli inganni di Tano che, pazzo di desiderio, la riduce in schiavitù.

Nel Nuovo Mondo il terreno promesso si rivela una truffa e Michele è costretto a trovare lavoro al mattatoio di Buenos Aires. La fatica delle giornate è compensata dall’incanto delle notti, trascorse al Bandoneón, un locale del porto dove, assieme ad altri emigranti, inventa il ballo del secolo: il tango. Le note sensuali della nuova danza fanno da sfondo alla passione tra Michele e una signora dei quartieri alti, che sfida le convenzioni nell’oscurità del Bandoneón. È doña Blanca Flores, la moglie del proprietario del mattatoio. Per quanto provino a sottrarsi alla forza del desiderio, i due non possono nulla, investiti da un genere d’amore dal quale non c’è scampo, perché il tango ci ritrova sempre, “il tango sa chi siamo”. Intanto Diana, a Palermo, fuggita dal suo aguzzino, medita il riscatto e la vendetta contro chi l’ha abbandonata.

L'AUTORE
Diego Cugia vive in campagna con una pecora e tre cani lupo. È il papà di Jack Folla, uno dei personaggi di fantasia più popolari della radio. Ha scritto fiction come Il Mercante di Fiori e ha collaborato ai successi di Adriano Celentano “Francamente me ne infischio” e “Rockpolitik”. Fra i suoi romanzi, No (Bompiani 2001), Jack Folla Alcatraz e Un amore all’inferno (Mondadori 2000 e 2005).

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