sabato 5 ottobre 2013

Duchamp, Re-made in Italy


L’8 ottobre, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma (Viale delle Belle Arti 131), sarà inaugurata la della mostra “Duchamp. Re-made in Italy”, omaggio ad uno degli artisti più discussi del ‘900, Marcel Duchamp, 50 anni dopo il suo viaggio in Italia e 100 anni dopo la creazione del primo ready-made: “Ruota di bicicletta” (1913). Un’occasione per raccontare la storia del passaggio espositivo dell’artista in Italia nel 1964 e 1965, focalizzandosi su due appuntamenti di quegli anni: la mostra a Milano presso la Galleria Schwarz, e l’esposizione realizzata a Roma presso lo spazio Gavina di via Condotti, con l’allestimento di Carlo Scarpa. 

Già nel settembre del 1962 Marcel Duchamp era a Milano, dove conobbe Enrico Baj e Sergio Dangelo, protagonisti del Movimento Nucleare, e il pittore Gianfranco Baruchello, che diventerà un suo caro amico. L’alchimia del ready-made è un processo affascinante nel lavoro di Marcel Duchamp, sicuramente il più conosciuto dal grande pubblico, ma forse non ancora del tutto indagato. Le icone di questo percorso si possono ritrovare nella sua produzione più nota: Porte-bouteilles; Fresh Widow; Why Not Sneeze Rose Sélavy; Fountain; …pliant… de voyage; In Advance of the Broken Arm; Air de Paris; Roue de bicyclette... 

Questi celebri ready-made, definiti da André Breton “oggetti di serie promossi dalla scelta dell’artista alla dignità di oggetti d’arte” sono il frutto di un assoluto “rigore dell’immaginazione”, ed è proprio questo rigore che governa il processo di trasformazione dell’oggetto quotidiano in opera d’arte. La mostra è curata da Stefano Cecchetto, Giovanna Coltelli e Marcella Cossu con l’allestimento di Alessandro Maria Liguori. La sezione dedicata al rapporto tra alcuni dei maggiori artisti italiani contemporanei e Duchamp è curata da Carla Subrizi, autrice in catalogo di un saggio che ricompone il quadro storico – artistico di quegli anni. 

Il percorso si snoda in sette sale; nella prima sono esposti i suoi ritratti, fotografie d’epoca e un primissimo olio del 1902 (aveva 15 anni) intitolato Paysage à Blainville, e si possono ammirare anche i suoi famosi scacchi da viaggio e la valigia utilizzata per i viaggi in Italia. A seguire viene presentata la Boîte en valise, il cosiddetto “museo portatile” creato dall’artista, che riunisce 70 pezzi, riprodotti in miniatura, all’interno di una valigia Louis Vuitton. Nella terza sala sono proiettati filmati che vedono la partecipazione di Duchamp sia in veste di attore che di regista, dove sono utilizzati dei dischi ottici, precursori dell’optical art. Il nucleo della mostra sono i famosi ready-made, replicati da Duchamp in accordo con Arturo Schwarz nel 1964 - 1965, e donati alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma nel 1998. Esposta anche l’elegante copertina in blu di Prussia del catalogo edito in occasione della mostra Gavina del 1965, con il disegno di Duchamp, Pulled at four pins (1915-1964), l’acquaforte su carta giapponese testimonianza di un ready-made del 1915 andato perduto.

In mostra anche le acqueforti delle due edizioni The Large Glass and the Related Works, vol. 1 e 2 (1967- 68), con soggetti risalenti agli studi degli anni 1915 – 1923, relative al compimento del Grande Vetro e alla più tarda realizzazione dell’opera Etant donné. Un’ampia sezione, infine, è dedicata all’influsso esercitato da Duchamp in Italia e agli incontri fra lui e gli artisti in occasione dei suoi numerosi soggiorni. 

Orario: martedì - domenica dalle 10.30 alle 19.30 
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