Cercando "chicche" del recente passato mi sono imbattuta in un vecchio (per modo di dire, è del 2003) film, "La mia vita senza me", con una bravissima Sarah Polley (Exotica, Mr. Nobody, Il dolce domani, Go - Una notte da dimenticare, La mia vita senza me e Le avventure del barone di Münchausen) e un giovane Mark Ruffalo (Shutter Island, Hulk, The Avengers). Ann - 23 anni, sposata con Don - "il primo e unico ragazzo che ho baciato" a 17 anni, mamma di 2 bambine - scopre di avere un tumore inoperabile, ma decide di non dire nulla alla sua famiglia, dandosi invece un decalogo di "cose da pare prima di morire".
Pellicola profonda e senza sentimentalismi (giusto un po' lunghe e forzate le scene di "famiglia perfetta" con marito e figlie), diretta con mano ispirata da Isabel Coixet (Le cose che non ti ho mai detto, La vita segreta delle parole, Lezioni d'amore) e con alcuni momenti in cui si vede la "mano nascosta" del produttore esecutivo, Pedro Almodovar (i balletti al supermercato). Ottima, come sempre, anche l'interpretazione di Debby Harry (ex leader della band "Blondie" e icona di Andy Wharol), nei panni della mamma della protagonista.